Sinossi:
Sullo sfondo di una città stravolta e quasi irriconoscibile, eppure pervasa
come ogni estate dal profumo della salsa di pomodoro, la tenace commissaria
barese torna con un nuovo caso da risolvere - intricato come la sua relazione
con Caruso -, lottando ancora una volta per far trionfare la giustizia.
Bari, primi giorni di
agosto. Mentre Lolita Lobosco cerca di godersi le ferie, nella rimessa
dell'azienda agricola Terrarossa viene ritrovato il cadavere di Suni Digioia,
giovane imprenditrice, attivista per i diritti dei braccianti ed ecologista
convinta. Sul portone d'ingresso, scritta a lettere scarlatte, campeggia la
frase: «Entrate, mi sono impiccata.» Ma la pista del suicidio, da subito la più
battuta, non convince affatto la commissaria Lobosco, che torna in servizio
decisa a vederci chiaro. Quando l'autopsia conferma che la ragazza è stata
strangolata, la sua vita privata viene rivoltata come un calzino: era troppo
bella, libera e indipendente per non suscitare invidie e maldicenze. Lolita, però,
non si accontenta dei pettegolezzi e non esita a immergersi nelle acque torbide
del caporalato per cercare di far affiorare la verità.
Commento:
Ebbene sì, è tornata Lolita Lobosco e la cosa non può che
farmi felice. È tornata dopo il lockdown forzato, incavolata e desiderosa di
ferie – un po' come tutti noi – e sempre più presa (e perciò in lotta) dalla
relazione con Caruso. Quando la telefonata di Marietta, la sua amica Procuratrice,
la coglie nel bel mezzo dell'estate barese e la costringe ad interrompere le
ferie, Lolita non è felice, se poi ci aggiungiamo la madre e la sorella che la
pressano perché le aiuti a fare la salsa… beh, la commissaria – che già non è
donna pacata – comprensibilmente potrebbe esplodere. Sarà forse per questo che
affronta con piglio ancor più deciso del solito il caso che le piomba tra capo
e collo in pieno agosto, quello di una giovane imprenditrice agricola, Suni
Digioia, che sembra essersi suicidata. Tutto, almeno, farebbe pensare ad un
suicidio da ricondurre all'ambito sentimentale, pista che sembra permanere –
anzi acquistare forza – anche quando si acclara che c'è molto che non torna
nella messinscena spettacolare che qualcuno ha imbastito ad arte. Ma come,
perché e per mano di chi è morta Suni Digioia? Nell'indagare, Lolita si imbatte
in una piaga sociale, il caporalato, che attanaglia il Sud da tempo immemore e
che è davvero difficile da debellare per varie ragioni, compreso il disinteresse
di molti, dalle istituzioni ai comuni cittadini che fanno la spesa al
supermercato. La nostra commissaria la approfondisce, questa piaga, con
l'umiltà di chi non sa e la curiosità che denota vivo interesse, senza
trascurare né dimenticare le vittime e la giustizia che meritano e che viene
dalla verità. Anche Terrarossa, il nono giallo con protagonista Lolita, è un
libro da leggere, perché abbiamo bisogno di gialli che approfondiscano questioni
sociali importanti, ma che lo facciano con la giusta leggerezza.
Opera recensita: "Terrarossa" di Gabriella Genisi
Editore: Sonzogno, 2022
Genere: giallo, seriale
Ambientazione: Puglia
Pagine: 208
Prezzo: 15,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.
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