Non è mai facile, va da sé, spiegare la poesia, piegarla ai
canoni del raziocinio, alle etichette standardizzate della critica. Ancor meno
facile è, perciò, recensire un libro di poesie. Se poi l'opera in questione si
propone di parlare della società attuale – già complessa di suo – il compito è
quantomai arduo. E questo fa "La sicurezza e il pensiero
cardiopatico": parla, descrive, critica ferocemente la nostra società. Lo
fa con ironia pungente ed amara, opponendole versi grondanti parole che, con la
fatica di chi vuole comprenderlo, provano a descrivere questo mondo sbagliato.
La guerra, la malattia, i media, i rapporti umani, l'oblio della natura e dei
corpi… sono solo alcune delle tematiche affrontate da Vincenzo Calò nelle due
sillogi, "La sicurezza" e "Il pensiero cardiopatico" che
compongono l'opera omonima. Già il titolo dimostra chiaramente l'intento
dell'autore: descrivere le antinomie e le contraddizioni di questa nostra
società confusa, spersa e involuta. Ma la strada per dare la giusta lettura a
quest'opera la traccia l'autore stesso nel sottotitolare l'opera: "Versi
non contemporanei, di più". Descrizione più pregnante non potrebbero
trovare questi versi che racchiudono, nello stile – quasi di prosa – e nella
scelta delle parole, il coacervo di emozioni che la nostra società suscita in
chi, pur vivendoci, la osserva, la scruta e la studia con l'occhio vigile e un
po' disilluso di chi comprende ma non accetta.
Opera recensita: "La sicurezza e il pensiero
cardiopatico" di Vincenzo Calò
Editore: Bertoni, 2020
Genere: raccolta di poesie
Pagine: 146
Prezzo: 14,00 €
Nessun commento:
Posta un commento