Sinossi:
Didone ha conquistato con
l’astuzia una terra per il suo popolo, i Fenici, sulle coste africane. Regina
senza re, ha fondato Cartagine, l’ha cinta di mura, l’ha dotata di leggi. Ma è
assediata dall’avidità dei capi nomadi, stanca delle quotidiane fatiche
diplomatiche, preoccupata per il futuro e si sente sola. Un giorno approdano le
navi degli stranieri: sono fuggiti da Troia in fiamme e li guida un eroe di cui
lei ha udito cantare le gesta, Enea.
Comincia così una delle più grandi
storie d’amore, tradimento e disperazione mai raccontate, immortalata
nell’Eneide di Virgilio. Ma c’è una voce da cui non l’abbiamo mai sentita
narrare: quella della protagonista, Didone stessa, donna forte e sopravvissuta
a mille traversie che pure si uccise per amore. O almeno, questo è ciò che
sappiamo. Ma come sono andate «davvero» le cose? Qual è la versione al
femminile dietro alla partenza di Enea da Cartagine e al suo viaggio verso la
penisola italica, che portò alla fondazione di Roma? Meglio di chiunque altra
lo sanno forse due dee, Giunone e Venere: l’una è la guida agguerrita di
Didone, l’altra è l’amorevole protettrice di Enea. E un conflitto divino farà
da sfondo a una sorprendente avventura umana sulle due sponde del Mediterraneo,
che cambierà le sorti del mondo.
Con audacia e talento, Marilù
Oliva entra nei pensieri e nei sentimenti di una delle più appassionate e
tragiche eroine della letteratura d’ogni tempo. Arricchendone la vicenda non
solo di sfumature e intuizioni, ma di avvincenti e inattese svolte narrative,
dimostra ancora una volta l’inesauribile potenza del mito. E delle donne.
Commento:
La scrittrice bolognese Marilù Oliva ha saputo ritagliarsi
uno spazio tutto suo nella narrativa italiana degli ultimi anni perché, con
maestria, intelligenza e lungimiranza, ci racconta i poemi epici da un punto di
vista inedito, quello delle donne che ne sono state protagoniste, sia che
abbiano natura umana che divina. Nel suo ultimo romanzo, pubblicato da
Solferino a febbraio 2022, il poema prescelto è l'Eneide virgiliana, narrata
seguendo la prospettiva di ben tre donne: Didone, Giunone e Venere. Ciascuna di
loro ha i propri interessi in gioco, il proprio temperamento, la propria
indole, ma tutte e tre hanno in comune due caratteristiche: sono donne e la
loro voce, nonostante fossero attrici in prima linea nella storia, è rimasta
inascoltata. Virgilio narra l'incontro tra Enea, il capo dei troiani figlio di
Venere e Anchise, e la bella e valorosa regina fenicia Didone. Ci racconta
anche, il poeta antico, che nel constatare la frettolosa partenza delle navi
troiane dalle rive cartaginesi, la prode Didone, afflitta e straziata
dall'amore per un uomo che l'ha abbandonata senza neanche un addio e dall'onta
di aver tradito il suo popolo e la memoria del marito morto per giacere con un
condottiero straniero, si sia uccisa. Ma questa narrazione, nel tempo, è
apparsa innegabilmente strana e incongrua a molti e a molte: com'è possibile
che una regina che fino ad allora aveva dimostrato tutt'altra tempra e ben
altro coraggio, abbia compiuto un gesto così lontano dal suo essere? E se le
cose fossero andate diversamente? È questa la versione, avvincente e credibile,
che ci racconta Marilù Oliva. E lo fa, come al solito, con la perizia che viene
dallo studio, dalla conoscenza, dall'approfondimento dei testi classici; non
manca, tuttavia, l'inventiva e l'audacia sempre nuova di chi si interroga su
possibili direzioni differenti, su altri modi di interpretare le storie, su
finali e sviluppi alternativi. Ancora una volta quest'autrice ha reso
egregiamente omaggio non solo ai testi classici troppo spesso accantonati e
trascurati, ma anche – e soprattutto – alle voci inascoltate delle donne di
altre epoche e al loro coraggio, nel quale non è difficile ritrovare quello di
tante donne venute dopo, che hanno affrontato ed affrontano ogni giorno nuove
battaglie.
Opera recensita: "L'Eneide di Didone" di Marilù
Oliva
Editore: Solferino, 2022
Genere: narrativa italiana
Pagine: 272
Prezzo: 16,50 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.
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