Sinossi:
A una cena ufficiale, circostanza che
generalmente non si presta a un disinvolto scambio di idee, la regina
d’Inghilterra chiede al presidente francese se ha mai letto Jean Genet. Ora, se
il personaggio pubblico noto per avere emesso, nella sua carriera, il minor
numero di parole arrischia una domanda del genere, qualcosa deve essere
successo. E in effetti è successo qualcosa di semplice, ma dalle conseguenze
incalcolabili: per un puro accidente, la sovrana ha scoperto quegli oggetti
strani che sono i libri, non può più farne a meno e cerca di trasmettere il
virus della lettura a chiunque incontri sul suo cammino. Con quali
ripercussioni sul suo entourage, sui sudditi, sui servizi di sicurezza e
soprattutto sui lettori lo scoprirà solo chi arriverà all’ultima pagina, anzi
all’ultima riga. Perché oltre alle irrefrenabili risate questa storia ci regala
un sopraffino colpo di scena – uno di quei lampi di genio che ci fanno capire
come mai Alan Bennett sia considerato un grande maestro del comico e del teatro
contemporaneo.
“La sovrana lettrice” è un libro
sorprendentemente arguto e divertente, un condensato di ironia e sagacia che
nasconde, dietro una storia bella ma inverosimile, un’attenta analisi della
psicologia umana.
Per un caso assolutamente fortuito la
regina Elisabetta, ormai sulla soglia degli 80 anni, viene a contatto con una
biblioteca circolante e con gli strani oggetti che sono al suo interno: i
libri.
Per un mero senso del dovere e per non
mancare di rispetto al bibliotecario, la regina prende in prestito un libro,
non senza incertezze e titubanze nella scelta, nella quale viene aiutata dal
giovane Norman. Ben presto quello del mercoledì alla biblioteca circolante
diventerà per la regina un appuntamento irrinunciabile: la sovrana scopre il
piacere della lettura, della conoscenza del mondo e dei suoi abitanti e si
trasforma da nobile distratta ed egoista, abituata a tutti i confort, ad
attenta osservatrice ed analista della condizione umana. Questo suo nuovo
accanimento per la lettura, però, la distrae dai suoi doveri verso i quali
finora era stata irreprensibile e qualcuno a corte ha da ridire: il segretario
privato, il primo ministro, il consigliere ufficiale fanno di tutto per “sabotare”
le sue letture e distoglierla da questo suo interesse che, peraltro, sta
diventando alquanto scomodo per loro. La regina, infatti, non si limita a
leggere, ma vuole ad ogni costo che anche gli altri leggano, così comincia a
distribuire libri e ad interrogare chiunque le capiti a tiro sugli autori più
disparati. Non basta! Ad un certo punto, a furia di annotare i suoi pensieri
durante la lettura, la regina passerà allo step successivo: scrivere! Inutile
dire che a corte la cosa è ancora più malvista della lettura.
Si tratta, in buona sostanza, di una
tardiva presa di coscienza delle tante occasioni perse e della ferma volontà di
recuperare il tempo perduto, anche se ciò non è sempre possibile.
Una lettura divertente, scorrevole e
senza particolari pretese, ottima per impegnare un pomeriggio con una tazza di
thé ed un sorriso.
Opera recensita: “La sovrana lettrice”
di Alan Bennett
Editore: Adelphi, 2007
Genere: letteratura inglese
Ambientazione: Gran Bretagna
Pagine: 95
Consigliato: sì.
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