Sinossi:
Harlem, biblioteca del Museo afroamericano. La sedicenne
Geneva Settle sta cercando notizie di un suo antenato vissuto nella metà
dell'Ottocento che, ex
schiavo, si era battuto per i diritti civili della gente di
colore per poi finire misteriosamente in carcere. Mentre la ragazza è
concentrata nella ricerca,
un uomo si avventa alle sue spalle e tenta di violentarla.
Nonostante sembri un tentativo di stupro, Lincoln Rhyme inizia a indagare con
l'aiuto di Amelia
Sachs. In effetti, l'uomo ha un obiettivo più impegnativo:
uccidere la povera Geneve. E per far questo non esita a uccidere il
bibliotecario che forse
ha visto qualcosa. Il primo indizio che Rhyme ha a
disposizione? La dodicesima carta dei tarocchi, l'Impiccato.
Commento:
Continuano le indagini del criminologo Lincoln Rhyme e della
Detective Amelia Sachs. In questo sesto volume abbiamo a che fare con un killer
di professione, un sosco metodico, preciso, che fa tutto secondo le regole.
L’obiettivo è una sedicenne di colore, Geneva Settle, che ha un’intelligenza
molto viva e un passato nebuloso. Perché il killer vuole ucciderla? C’entrano i
diritti civili degli afroamericani, il terrorismo medioorientale, i diamanti o
un antico segreto? Cosa? Non potremo esserne certi fino all’ultima pagina,
com’è consuetudine di Deaver che ci illude di aver compreso e poi ci stupisce.
Anche in questo caso siamo in presenza di un ottimo
thriller, che tuttavia mi è parso leggermente al disotto dello standard di
Deaver, già a cominciare dall’inizio non proprio entusiasmante. L’ho trovato
appena un tantino più lento degli altri e non lo annovererei tra i miei
preferiti, ma trattandosi di Deaver, siamo ben al di sopra dei livelli normali
del genere! Consigliato, ovviamente, ma non prima di aver letto i precedenti
della saga.
Opera recensita: “La dodicesima carta” di Jeffery Deaver
Editore: Bur, 2005
Genere: thriller
Ambientazione: New York
Pagine: 481
Prezzo: 10,90 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5
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