Sinossi:
Il volume raccoglie una
serie di lettere inedite e alcune comparse sul "Corriere della Sera".
Con queste corrispondenze - da Kabul, Peshawar, Quetta, ma anche da Orsigna,
Firenze, Delhi e dal suo rifugio sull'Himalaya - Tiziano Terzani comincia un
pellegrinaggio di pace tra Oriente e Occidente. Secondo l'autore infatti
"non basta comprendere il dramma del mondo musulmano nel suo confronto con
la modernità, il ruolo dell'Islam come ideologia antiglobalizzazione, la
necessità da parte dell'Occidente di evitare una guerra di religione",
bisogna soprattutto capire, convincersi, credere che l'unica via d'uscita
possibile dall'odio, dalla discriminazione, dal dolore è la non-violenza.
Commento:
Lettere contro la guerra.
Un titolo che mi attirava da un po', specialmente perché scritto da un autore
che stimo e con cui spesso concordo. E' diventato per me imprescindibile
leggere questo libro dopo la lettura di La rabbia e l'orgoglio di Oriana
Fallaci… i più attenti ne ricorderanno la recensione. Lì scrivevo, fra le altre
cose, che di solito diffido dalle verità assolute e che non mi piacciono le
generalizzazioni. Ecco, qui, nel libro di Terzani, non ci sono verità assolute,
non ci sono neppure riflessioni personali spacciate per verità assolute, non ci
sono neppure giudizi né incitamenti all'"armiamoci e partite!". Ci
sono invece, com'è consuetudine per questo grande conoscitore del mondo, riflessioni
personali trasportate come tali e come tali consegnate al lettore per invitarlo
a riflettere. C'è, soprattutto, la volontà di conoscere e capire l'altro,
intenderne le ragioni, andare al di là dei fatti fino alla radice delle cose.
C'è, in queste lettere scritte subito dopo l'11 settembre, una riflessione su
cosa possa aver portato i musulmani ad attaccare l'America e, attenzione,
Terzani non li giustifica, non li assolve per nulla, ma si pone con
l'atteggiamento che gli è tipico e che lo ha condotto per decenni al cospetto
di poveri e potenti: l'ascolto, il dialogo, la comprensione, il discernimento,
la piena libertà di pensiero e giudizio. E quest'atteggiamento non può che
essere dettato dalla volontà di convivere con chi la pensa diversamente, che è
poi, in estrema sintesi, un profondo desiderio di pace e pacificazione. Ecco
perché Terzani, in questa come in ogni altra sua opera, ci ricorda che non
esiste una guerra che possa porre fine alle altre guerre, che non c'è una
guerra giusta e che non c'è mai un vincitore e un vinto, che i torti sono
sempre difficili da individuare e le ragioni mai davvero definitive. E ci
ricorda, una volta di più, che a noi spetta decidere quale atteggiamento usare
verso il nostro futuro: a noi spetta decidere se porci in contrasto con l'altro
o se volerlo conoscere con spirito di parità. Un altro libro importante, da
tenere a monito per i momenti in cui l'ira sembra debordare ed accecarci.
L'odio non genera altro che odio… ricordiamocelo sempre.
Opera recensita:
"Lettere contro la guerra" di Tiziano Terzani
Editore: Longanesi, prima
ed. 2002
Genere: raccolta di
lettere
Ambientazione: Europa-Asia
Pagine: 196
Prezzo: 13,60 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.
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