Sinossi:
California, 1999. Daniel
Raymond Pell per i media è il "figlio di Manson": affascinante e
sinistramente carismatico, al pari del suo predecessore ha incantato, sedotto e
plagiato i giovani adepti della sua setta. E con la complicità di uno di essi
ha sterminato un'intera famiglia. Nessuno dei due però si è accorto che la
notte del massacro, confusa in mezzo alle bambole, una bambina dormiva
tranquilla nel suo lettino. Otto anni dopo Pell sta scontando la condanna a
vita in un carcere di massima sicurezza per l'efferata carneficina e deve
essere processato di nuovo perché vari indizi lo collegano a un altro delitto
del passato rimasto irrisolto. Condotto in tribunale, è interrogato dall'agente
del California Bureau of Investigation Kathryn Dance, esperta in cinesica.
Kathryn è uno dei pochi poliziotti in grado di interpretare il linguaggio non
verbale e di capire se testimoni e sospetti dicono la verità. E non sbaglia
mai. Questa volta, però, il suo compito è davvero arduo, perché deve
confrontarsi con un osso duro, un killer dall'intelligenza quasi sovrumana, un
abile manipolatore della volontà altrui. E quando, dopo un sottile gioco di
parole, sguardi, gesti, Kathryn scalfisce l'assoluta compostezza di Pell e
intuisce un diabolico trucco, è troppo tardi: il "figlio di Manson" è
evaso dal tribunale. Comincia la caccia.
Commento:
Primo del ciclo che vede
come protagonista l'agente Kathryn Dance, questo thriller dimostra ancora una
volta la versatilità e la competenza narrativa di Jeffery Deaver. Anche a voler
tralasciare i suoi stand-alone e concentrarci solo sui seriali, è sorprendente
vedere con quale perizia Deaver riesce a spostarsi da prove scientifiche,
indizi, microscopi ed armamentari degni del miglior laboratorio, ad un campo
totalmente diverso, quello del corpo umano con tutti i suoi gesti, volontari e
non. Se Lincholn Rhyme era il re della scienza, Kathryn Dance è un'esperta di
cinesica, un asso nell'interpretare i comportamenti e le reazioni di chi ha di
fronte e non si tratta solo di capire se l'interrogato sta mentendo o sviando
l'attenzione, ma di entrare – talvolta non invitata – nell'inferno privato del
suo interlocutore. Non è sempre facile e talvolta può incontrare criminali con
capacità affini alle sue, come Daniel Pell, l'antagonista di questo libro, con le
sue manie di controllo, sottomissione, ma anche con le sue debolezze. Un caso
in cui i colpi di scena sono dietro l'angolo, in cui il confine tra vittima e
colpevole non è mai stato così labile. Un thriller veloce, con una protagonista
umana nella sua forza o forse forte proprio per la sua umanità: Kathryn Dance è
madre, vedova, ama la musica e i cani, è capace di coordinare una difficile
indagine e starsene a bere birra con un caro amico imbracciando una chitarra.
E' una donna forte, ma che non rinuncia ad una vita privata con tutte le
difficoltà che comporta conciliarla con un lavoro rischioso. Una serie, questa,
che forse non sarà sbalorditiva come quella di Rhyme – almeno per la
sottoscritta – ma che comunque è interessante ed appassionante… oltre ad essere
ottimamente congegnata, ma questo era ovvio: è scritta da Deaver!
Opera recensita: "La bambola
che dorme" di Jeffery Deaver
Editore: Bur, 2007
Genere: thriller, serie
Ambientazione: California,
Stati Uniti
Pagine: 503
Prezzo: 10,90 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.
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