Sinossi:
Nella prima parte, "Il
sottosuolo", il protagonista racconta la sua infanzia e la formazione
della personalità più nascosta (il sottosuolo per l'appunto). Nella seconda,
"A proposito della neve fradicia", ripercorre alcuni episodi della
sua vita dove più emerge il "sottosuolo". Segue alcuni compagni di
scuola ad una cena, sfoga poi l'amarezza per le offese subite su Liza, una
prostituta incontrata in una casa di tolleranza, mostrandole con durezza che
cosa l'aspetta nel futuro. Dopo qualche giorno Liza ritorna da lui col
desiderio di una vita pura, ma viene trattata con disprezzo e volgarità. Per
umiliarla le dà un biglietto da cinque rubli, che poi ritroverà sul suo tavolo
quando la donna se ne sarà andata, testimonianza della grande dignità di Liza.
Commento:
Tengo a precisare sin da
subito che ciò che scriverò di seguito è ben lontano dall'essere una recensione:
è solo un commento, una semplice traccia personale su un libro che ho appena
terminato di leggere per la seconda volta e che per la seconda volta mi ha
lasciato spiazzata ed amareggiata.
Lessi questo libro per la
prima volta cinque anni fa, in un momento in cui la mia mente era – per la
verità, stranamente – improntata alla positività. Ne conservavo un ricordo
sfuocato, ma certamente negativo, quasi un senso di ripulsa, di ribellione
verso le sensazioni negative che mi suscitava. Forse da qui è scaturita
l'esitazione a riprenderlo in mano, a provare ad addentrarmici di più, durata
fino ad ora; tuttavia perdurava in me anche un profondo senso di colpa, quasi
avessi trattato ingiustamente queste memorie, che mi pungeva la mente ingiungendomi
di rileggerle ancora. Alla fine questa seconda sensazione ha prevalso e eccomi
di nuovo alle prese con Memorie dal sottosuolo, eccomi di nuovo a confrontarmi
con la negatività, l'angoscia, la profonda tristezza che questo romanzo mi
lascia dentro. Non riesco a connettermi con l'animo del narratore, non riesco a
metabolizzarne le intenzioni né l'obiettivo… Non mi è nuova l'analisi dei
comportamenti e dei pensieri più vili e abietti dell'uomo, di solito mi
affascina compenetrare i segreti movimenti della mente umana, ma qui c'è
qualcosa di troppo oscuro e inspiegabile per me, qualcosa da cui sono portata
istintivamente ad allontanarmi. E tutto ciò è strano, perché mi affascina il
concetto di "sottosuolo", solitamente mi appassiona chi analizza sé e
gli altri, ma non in questo caso. E forse è proprio per questo che, nella mia
prima lettura, non ho scritto nulla a proposito di questo libro, per non tenere
traccia di ciò che mi ha spinto ad allontanarmene, a girare le spalle a questo
racconto. Me ne dispiaccio anche, e soprattutto, perché non posso non
riconoscere l'indubbio valore letterario e psicologico di queste pagine così
nere. Agli altri, a voi, consiglio comunque di leggerlo perché, anche se io non
riesco a tollerarlo, so che si tratta di un libro straordinario.
Opera recensita:
"Memorie dal sottosuolo" di Fedor Dostoewskij
Editore: vari, prima ed.
originale 1864
Genere: letteratura russa
Ambientazione: Russia
Pagine: 144
Prezzo: 8,00 €
Consigliato: sì/no
Voto personale: 6,5.
Nessun commento:
Posta un commento