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martedì 13 ottobre 2020

COMMENTO: FEDOR DOSTOEWSKIJ - MEMORIE DAL SOTTOSUOLO

Sinossi:

Nella prima parte, "Il sottosuolo", il protagonista racconta la sua infanzia e la formazione della personalità più nascosta (il sottosuolo per l'appunto). Nella seconda, "A proposito della neve fradicia", ripercorre alcuni episodi della sua vita dove più emerge il "sottosuolo". Segue alcuni compagni di scuola ad una cena, sfoga poi l'amarezza per le offese subite su Liza, una prostituta incontrata in una casa di tolleranza, mostrandole con durezza che cosa l'aspetta nel futuro. Dopo qualche giorno Liza ritorna da lui col desiderio di una vita pura, ma viene trattata con disprezzo e volgarità. Per umiliarla le dà un biglietto da cinque rubli, che poi ritroverà sul suo tavolo quando la donna se ne sarà andata, testimonianza della grande dignità di Liza.

 

Commento:

Tengo a precisare sin da subito che ciò che scriverò di seguito è ben lontano dall'essere una recensione: è solo un commento, una semplice traccia personale su un libro che ho appena terminato di leggere per la seconda volta e che per la seconda volta mi ha lasciato spiazzata ed amareggiata.

Lessi questo libro per la prima volta cinque anni fa, in un momento in cui la mia mente era – per la verità, stranamente – improntata alla positività. Ne conservavo un ricordo sfuocato, ma certamente negativo, quasi un senso di ripulsa, di ribellione verso le sensazioni negative che mi suscitava. Forse da qui è scaturita l'esitazione a riprenderlo in mano, a provare ad addentrarmici di più, durata fino ad ora; tuttavia perdurava in me anche un profondo senso di colpa, quasi avessi trattato ingiustamente queste memorie, che mi pungeva la mente ingiungendomi di rileggerle ancora. Alla fine questa seconda sensazione ha prevalso e eccomi di nuovo alle prese con Memorie dal sottosuolo, eccomi di nuovo a confrontarmi con la negatività, l'angoscia, la profonda tristezza che questo romanzo mi lascia dentro. Non riesco a connettermi con l'animo del narratore, non riesco a metabolizzarne le intenzioni né l'obiettivo… Non mi è nuova l'analisi dei comportamenti e dei pensieri più vili e abietti dell'uomo, di solito mi affascina compenetrare i segreti movimenti della mente umana, ma qui c'è qualcosa di troppo oscuro e inspiegabile per me, qualcosa da cui sono portata istintivamente ad allontanarmi. E tutto ciò è strano, perché mi affascina il concetto di "sottosuolo", solitamente mi appassiona chi analizza sé e gli altri, ma non in questo caso. E forse è proprio per questo che, nella mia prima lettura, non ho scritto nulla a proposito di questo libro, per non tenere traccia di ciò che mi ha spinto ad allontanarmene, a girare le spalle a questo racconto. Me ne dispiaccio anche, e soprattutto, perché non posso non riconoscere l'indubbio valore letterario e psicologico di queste pagine così nere. Agli altri, a voi, consiglio comunque di leggerlo perché, anche se io non riesco a tollerarlo, so che si tratta di un libro straordinario.

 

Opera recensita: "Memorie dal sottosuolo" di Fedor Dostoewskij

Editore: vari, prima ed. originale 1864

Genere: letteratura russa

Ambientazione: Russia

Pagine: 144

Prezzo: 8,00 €

Consigliato: sì/no

Voto personale: 6,5.

      

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