Sinossi:
Penelope si sveglia nella casa di uno
sconosciuto, dopo l’ennesima notte sprecata. Va via silenziosa e solitaria,
attraverso le strade livide dell’autunno milanese.
Faceva il pubblico ministero, poi un
misterioso incidente ha messo drammaticamente fine alla sua carriera. Un giorno
si presenta da lei un uomo che è stato indagato per l’omicidio della moglie. Il
procedimento si è concluso con l’archiviazione ma non ha cancellato i terribili
sospetti da cui era sorto. L’uomo le chiede di occuparsi del caso, per
recuperare l’onore perduto, per sapere cosa rispondere alla sua bambina quando,
diventata grande, chiederà della madre.
Penelope, dopo un iniziale rifiuto, si
lascia convincere dall’insistenza di un suo vecchio amico, cronista di nera.
Comincia così un’appassionante
investigazione che si snoda fra vie sconosciute della città e ricordi di una
vita che non torna.
Con questo romanzo – ritmato da una
scrittura che non lascia scampo – Gianrico Carofiglio ci consegna una figura
femminile dai tratti epici. Una donna durissima e fragile, carica di rabbia e
di dolente umanità.
Un personaggio che rimane
a lungo nel cuore, ben oltre l’ultima pagina del sorprendente finale.
Commento:
Penelope Spada è una
donna tosta, decisa, intransigente. Era un pubblico ministero, poi qualcosa di
sbagliato le ha portato via la sua carriera e parte dei suoi ricordi. Ora è una
"specie di investigatore privato" senza licenza, vive da sola, passa
serate prive di senso nei letti di uomini sconosciuti e sempre diversi, mangia
sano e beve decisamente troppo. Quando un certo Mario Rossi le chiede di
indagare – invece che su una bega coniugale o un furtarello da niente – sull'omicidio
di sua moglie, la sua onestà e la sua franchezza la spingono a rifiutare il
caso. Però c'è qualcosa che la attira in quella storia, che peraltro è già
stata archiviata sebbene in malo modo. Così si lascia convincere dall'amico
cronista di nera Zanardi, richiama Rossi e guarda gli atti. Non avrebbe voluto
tornare a rimestare in storie che avessero qualche attinenza col suo lavoro
passato, eppure il richiamo della caccia è troppo forte, così Penelope comincia
ad indagare. Fortuna che ha ancora qualche amico a cui poter chiedere favori,
altrimenti sarebbe stata dura, senza mezzi. Comunque, la testardagine, la lucidità
e il fiuto Penelope Spada non li ha persi in quell'incidente e qualcosa, nel
torpore di un'indagine chiusa, si muove. Un monito la guiderà e la porterà a
risolvere il caso: mai saltare alle conclusioni.
La disciplina di Penelope
è un giallo gradevole, che si fa leggere senza problemi e si archivia senza
troppi rimpianti: è un buon giallo, scritto bene, ma non lo si può definire
appassionante. Certezze ne abbiamo poche: possiamo supporre che ciò che non ci
è stato rivelato in questo libro lo ritroveremo in un futuro secondo capitolo,
o comunque in una prosecuzione della serie; possiamo immaginare che sapremo di
più su Penelope Spada, qualcosa in più dei dettagli che sapientemente l'autore
ha lasciato cadere qua e là quasi per caso… se non fosse così, dubito che
ricorderemo a lungo questa donna alla quale non abbiamo avuto il tempo
materiale di affezionarci, giacché l'abbiamo conosciuta a stento. Il mio voto è
comunque positivo, ma è più che altro un incoraggiamento, un voler sperare in
un prosieguo migliore. Per ora lo consiglio, poi vedremo.
Opera recensita: "La
disciplina di Penelope" di Gianrico Carofiglio
Editore: Mondadori, 2021
Genere: giallo
Ambientazione: Milano
Pagine: 192
Prezzo: 16,50 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8.
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