Sinossi:
Un grappolo di case strette attorno a un piccolo porto di
pescatori normanni, un molo sul quale si affaccia il Caffè della Marina, centro
focale dell’intreccio, la modesta casa sulla scogliera dove abita Marie, la
protagonista, e, sullo sfondo, la città di Cherbourg: sono i luoghi, quanto mai
simenoniani, dove si svolge la vicenda di questo romanzo del 1938, a cui
Simenon teneva particolarmente, come rivela la sua corrispondenza con Gide, al
quale scrisse, a proposito della Marie: «È una buona cosa provare a se stessi
che è possibile dare una personalità alle comparse incaricate di venire a dire:
“La Signora è servita”». E aggiunse anche: «È il solo romanzo che sia riuscito
a scrivere con un tono completamente oggettivo». La Marie del porto è una
figura che non si dimentica nella vasta galleria delle donne di Simenon: una
ragazzina poco appariscente, una vera «acqua cheta», che riesce a impaniare un
uomo sbrigativo e spavaldo, avvezzo a vincere e comandare. Questo personaggio,
Chatelard, scorge da lontano la smilza figuretta di Marie che segue compunta il
feretro del padre, e se ne innamora. Per starle vicino, compra un peschereccio,
che gli fornirà la scusa per tornare in paese e frequentare il Caffè della
Marina dove la ragazza è stata assunta come cameriera. Chatelard crede di avere
in pugno il proprio destino e quello della Marie, ma in realtà è quest’ultima a
tessere con abilità consumata e ironica determinazione una sottile trama di
eventi nella quale l’uomo si lascerà avvolgere.
Commento:
"La Marie del porto" è un bellissimo e suggestivo
romanzo che Simenon – che l'adorava – scrisse nel 1938. Ambientato nel paesino
di Port-en-Bessin, in Normandia, il romanzo narra un tratto della vita di Marie
Le Flem, una ragazzina di diciassette anni, non ancora del tutto formata,
smilza ed apparentemente insignificante, che durante il funerale del padre
viene notata da Chatelard, un odioso arrivista che vive nella città vicina e
che conosce intimamente Odile, la sorella della ragazza. Dal giorno in cui la
nota per la prima volta, Chatelard non riuscirà mai più a dimenticare Marie –
anzi la Marie – e comincia a tampinarla senza requie: trova un modo per venire
spesso in paese, si reca assiduamente al caffè dove lei presta servizio, cerca
in ogni modo di avvicinarla con i suoi modi spicci e sicuri da seduttore ricco
e navigato. Ma la ragazza appare indifferente quando non scostante e più lei
gli sfugge, più il desiderio di lei s'incaglia nella mente dell'uomo fino a
portarlo allo spasmo. Ma chi è davvero la Marie? Cosa pensa quella giovane
donna che non ha ancora visto il mondo, ma che sembra conoscerne profondamente
le dinamiche più oscure? Simenon mette tanto di sé in queste pagine: mette la
sua capacità di ricreare paesaggi e contesti con le parole giuste, la sua
bravura nell'analizzare a fondo l'animo umano, la sua abilità nel raccontare,
conducendoci là dove vuole pur mantenendosi lucido ed oggettivo. Una mirabile
prova di talento narrativo, oltre che un ottimo romanzo da leggere.
Opera recensita: "La Marie del porto" di Georges
Simenon
Editore: Adelphi, ed. originale 1938
Traduttore: Gabriella Luzzani
Genere: letteratura francese
Ambientazione: Francia
Pagine: 141
Prezzo: 16,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8.
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