Sinossi:
Laura ha trascorso la maggior parte della vita sotto il peso
dei giudizi altrui. È considerata irascibile, turbata, un'outsider. Miriam sa
che, solo perché Laura è stata vista lasciare la scena di un crimine orribile
con i vestiti sporchi di sangue, ciò non fa di lei necessariamente
un'assassina. L'amara esperienza le ha insegnato quanto sia facile essere colti
al posto sbagliato nel momento sbagliato. Carla è ancora scossa dal brutale
omicidio del nipote. Non si fida di nessuno: sa che anche le persone buone sono
capaci di azioni terribili. Ma fin dove è disposta a spingersi per trovare
pace? Innocente o colpevole, ognuno di noi è segnato nel profondo. Ma alcuni di
noi sono segnati al punto di uccidere. Perché quando accendi una miccia, non puoi
più fermare l'incendio.
Commento:
Paula Hawkins è tornata, e con lei torna anche la masnada dei
suoi personaggi borderline, disturbati, al limite del credibile. Ce ne sono
parecchi, in questo suo ultimo thriller, Un fuoco che brucia lento… tanti che,
davvero, la metà basta. Eppure, nonostante i personaggi discutibili, la trama stiracchiata,
lo stile oltremodo confusionario, non posso dare di questo libro un giudizio
negativo, anzi, sebbene sia ben lontano dall'essere definibile
"capolavoro", mi ritrovo a consigliarlo. Perché? Perché il cerchio si
chiude, alla fine la quadra si trova, il finale ha un senso, si respira una
certa, claustrofobica tensione… ma soprattutto perché, leggendo, si ha voglia
di andare avanti. Ho pensato più volte, come sempre mi capita con
quest'autrice, di mollare lì la Hawkins con tutte le sue elucubrazioni e
dinamiche poco plausibili, eppure anche stavolta ho proseguito, non me la sono
sentita di chiudere il libro, perché per un motivo o per l'altro, per curiosità
morbosa, autolesionismo, gusto per l'orrido – fate voi – ho voluto sapere come
finiva la storia, chi avesse ucciso, alla fine della fiera, Daniel Sutherland.
E sono stata premiata, il libro si è rivelato non essere così male, si è
salvato, è riuscito a riemergere dal canale putrido in cui stava per annegare.
Perciò provate anche voi e, se all'inizio non vi appassionerà, crederete di non
capirci niente tra i mille flash-back e cambi di punto di vista, avrete
difficoltà ad orientarvi tra tutti i personaggi, tranquilli… ci sono passata
anch'io e ne sono uscita, comunque, soddisfatta.
Opera recensita: "Un fuoco che brucia lento" di
Paula Hawkins
Editore: Piemme, 2021
Traduttore: Barbara Porteri
Genere: thriller
Ambientazione: Londra
Pagine: 320
Prezzo: 19,90 €
Consigliato: sì
Voto personale: 7.
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