Sinossi:
Lou Ford è il vicesceriffo di una piccola città del Texas.
La cosa peggiore che si può dire di lui è che è un po' noioso, un po' troppo
lento, a volte
saccente. Ma nessuno immagina il suo male nascosto, la
malattia che lo ha quasi rovinato quando era giovane. E quel male è di nuovo
sul punto di tornare
in superficie, irrefrenabile e violento. Perché la vita non
ha niente da dare agli uomini come Lou, se non brevi momenti di feroce energia
sempre raggelati
dall'oceano nero del destino.
Lou Ford è il vicesceriffo di Central City, una cittadina
del Texas, piena di persone per bene che rispondono “Sì Signore” e “no Signora”
a chiunque sia il loro interlocutore. Lou Ford è intelligente, perspicace, un
buono, uno che non usa mai la violenza ed è capace di ammorbidire e far parlare
qualunque prigioniero senza torcergli un capello… è così che tutti conoscono Lou.
Ma dietro questa facciata di bravo ragazzo, Lou nasconde un insospettabile,
fredda lucidità ed una capacità di calcolare le conseguenze di ogni azione e di
prevedere i pensieri altrui con una precisione allarmante. Ma ciò che Lou
nasconde, soprattutto, è una “malattia” che lo porta a risolvere ogni problema,
a superare ogni ostacolo umano semplicemente uccidendolo e lo fa con rapidità e
precisione degna di un serial killer di professione. Lou non si ferma neppure
quando i suoi colleghi cominciano a sospettare di lui, neppure quando è
evidente che gli stanno alle calcagna e, quando alla fine arriva la resa dei
conti il finale è spettacolare.
“L’assassino che è in me”, probabilmente il libro più noto
ed importante di Thompson, è un racconto crudo, veloce e freddo. Il cinismo di
Ford denota la volontà del suo ideatore di raccontare le cose come stanno:
Thompson non vuole piacere o impressionare, non c’è nulla di roboante o
artefatto in ciò che racconta, anzi si avverte chiaro e netto il degrado da cui
l’autore viene ed in cui ambienta la storia ed il cinico, disilluso realismo di
chi conosce fin troppo bene ciò di cui parla. Un libro ed un protagonista
particolare, assolutamente sui generis, uno al quale si fa fatica ad affezionarsi
e dal quale, tuttavia, non ci si vuole staccare, curiosi di sapere come andrà a
finire.
Mi sento di consigliare questo libro a chi ama i noir veloci
e crudi, senza una particolare caratterizzazione dei personaggi o una
ricostruzione di ciò che sta intorno alla storia… un noir breve, da prendere
così, fatto e finito.
Opera recensita: “l’assassino che è in me” di Jim Thompson
Editore: Mondadori (1992)-Fanucci (2002) prima ed. originale
1952
Genere: noir
Ambientazione: Texas, Stati Uniti
Pagine: 224
Prezzo: 7,90 €
Consigliato: sì/no.
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