Sinossi:
"Guide a quattro zampe" è un libro diverso, che
ciascuno di noi dovrebbe leggere e rileggere, per motivi differenti a seconda
di ciò che la vita ci ha
riservato. È un libro che è adatto a ogni tipo di pubblico,
di ogni età, estrazione sociale, formazione. È un volume con cui si vuole
svelare ai cosiddetti
normodotati quanto sia meraviglioso, ma anche talvolta
problematico girare, in piena autonomia, con i cani guida, questi eccezionali
quadrupedi che ci
aiutano a conquistare ogni giorno un frammento in più di
libertà. In "Guide a quattro zampe" Luisa Bartolucci c’è tutta, con
la sua ormai comprovata professionalità,
inventiva, con quella inesorabile lama della curiosità, con
le sue unghie affilate nascoste in soffici ed eleganti guanti di velluto. Ed
ecco la serie
delle interviste: un vortice vivace ed avvincente di
introspezioni, domande, sottintesi e considerazioni sagge, che inducono
l'interlocutore ad aprirsi,
ad affidarsi e a confessarsi, a donarsi completamente e
senza riserve.
Indovinello: qual è quel mammifero con quattro occhi, due
mani e sei piedi? Un non vedente accompagnato da un cane guida!
Quest’indovinello, con cui Elisa, una delle protagoniste di questo volume,
comincia il suo racconto, sintetizza perfettamente il rapporto che si crea tra
il non vedente e la sua guida a quattro zampe: un rapporto di simbiosi
reciproca e perfetta.
E’ questo l’argomento del volume di cui vi parlo oggi: un
argomento interessante non solo per chi non vede, ma soprattutto per chi,
invece, ci vede benissimo. Questo libro, infatti, è rivolto a tutti, dai
bambini agli anziani, dai vedenti ai non vedenti, dai tassisti alle forze
dell’ordine, dai semplici cittadini ai proprietari di locali pubblici, perché a
tutti può capitare di incontrare un cane guida ed è importante saperne di più.
“Guide a quattro zampe” è stato scritto da Luisa Bartolucci,
dirigente nazionale dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti,, che ha
curato personalmente le interviste e che definisce il libro un “social book”,
nato dal contributo volontario di tanti non vedenti conduttori di cani guida. I
contributi si sostanziano in trentuno interviste e due scritti provenienti da
persone non vedenti di tutte le età, con alle spalle esperienze di vita, di
socializzazione ed autonomia completamente diverse. Tra gli intervistati ci
sono, inoltre, numerosi non vedenti
stranieri, provenienti da Germania, Spagna, Francia, Inghilterra e Stati Uniti,
grazie ai quali è possibile capire meglio come vanno le cose nel resto del
mondo. Le testimonianze, poi, sono diverse fra loro: abbiamo persone che hanno
avuto a che fare con più cani guida, ognuno con le sue peculiarità, poi c’è
gente che con il cane va a lavorare, in vacanza, in pizzeria, in ospedale,
ovunque! Le domande, simili ma adattate alla situazione dell’intervistato,
permettono di conoscere da ciascuno l’approccio con il primo cane guida, il
periodo di adattamento, le differenze con gli eventuali cani successivi, ma
anche gli aneddoti divertenti e quelli spiacevoli, le battute simpatiche,
strampalate o irritanti sentite in giro dai conduttori. Poi si affronta il
problema della conoscenza e dell’accettazione del cane guida sui mezzi di
trasporto e nei locali pubblici ed anche qui le esperienze sono le più diverse.
Ciò che, tendenzialmente, accomuna la gran parte degli intervistati è il senso
di indipendenza e di libertà che tutti provano con il cane guida che diventa
l’ombra del suo conduttore: il cane è un amico su cui si può sempre contare, in
grado di dare sicurezza, affidabilità ed affetto. Ma prima di prendere un cane
guida è importante anche sapere che dal cane non si deve solo ricevere: bisogna
anche dare! Il cane non è un robot né un dispensatore di consolazione per
quando siamo giù di morale. E’ un essere vivente con le sue esigenze ed i suoi
bisogni: perché lavori bene è necessario che stia bene!
Sul piano dell’accettazione, in generale qualcosa si muove,
ma ancora tanto deve essere fatto per far conoscere ai più questa stupenda
realtà. La maggior parte degli intervistati consiglia, ad esempio, delle
campagne di informazione nelle scuole elementari e medie: i bambini, per natura
più ricettivi degli adulti, sono molto più pronti ad accettare l’idea del cane
guida, fanno domande, sono curiosi… e poi si sa che i bambini sono il futuro!
Quanto ai consigli su come comportarsi in presenza di un cane guida, tutti i
conduttori sono concordi su due cose: cari vedenti, non chiamate né accarezzate
il cane quando indossa la guida. Sta lavorando e non va distratto per nessun
motivo. L’altro consiglio? Non dategli da mangiare nulla senza il consenso del
conduttore: potrebbe far male al cane che deve seguire una dieta specifica.
Veniamo alle considerazioni personali. Questo libro è stato
non solo molto interessante ed utile, ma anche estremamente piacevole da
leggere! E’ sorprendente venire a conoscenza delle potenzialità di queste guide
fantastiche, dell’empatia che si crea coi conduttori, della loro capacità di
prendere l’iniziativa quando serve e di difendere il loro padrone nonostante
non siano addestrati per la difesa. E quanto ho riso davanti ai furti di cibo,
alla furbizia ed alla golosità dei labrador! E che dispiacere leggere di Alba e
del suo conduttore che le sta vicino nel momento dell’addio! Tante voci, tante
testimonianze per un fiume di emozioni. E’ un libro che consiglio a tutti
perchè oltre a far conoscere i cani guida, farebbe innamorare degli animali
anche il lettore più disinteressato. E poi non c’è una storia da seguire, il
libro può essere letto d’un fiato o preso “a piccole dosi”, un’intervista ogni
tanto… Se poi consideriamo che i proventi ricavati dalla vendita vanno alla scuola
triveneta cani guida di Selvazzano (Padova)… che dire di più? Lettura
assolutamente consigliata!
Opera recensita: “guide a quattro zampe” di Luisa Bartolucci
Editore: Ilmiolibro, 2015
Genere: testimonianze e biografie
Ambientazione: Italia-Europa-Stati Uniti
Pagine: 288
Prezzo: 18,50 €
Consigliato: assolutamente sì.
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