Sinossi:
La narrativa della Deledda, posta ora nella scia del verismo
di Verga, ora accostata al decadentismo dannunziano, racconta di forti vicende
d'amore, di
dolore e di morte, nelle quali domina il senso religioso del
peccato e la tragica coscienza di un inesorabile destino. Nella sua prosa si
consuma la fusione
carnale tra luoghi e figure, tra stati d'animo e paesaggio,
tra gli uomini e la terra di Sardegna, luogo mitico e punto di partenza per un
viaggio dell'anima
alla scoperta di un mondo ancestrale e primitivo.
Commento:
Mi sono bastate poche pagine per ritrovarmi tra i banchi del
liceo, quando le lezioni di letteratura mi portavano in mondi ed epoche che mai
avrei vissuto… non si può non amare questo libro: bastano poche righe per
restare incantati dallo splendore e dalla potenza delle parole, in grado di
evocare immagini fulgide di paesaggi bucolici colorati e vivaci come di descrivere
scene di turbamento, disperazione, passione e completo deliquio. Ebbene sì, si
trova tutto questo in un libro di appena duecento pagine: c’è la rigogliosa
campagna dell’entroterra nuorese in estate, c’è la fedeltà di un servo, Efix,
attaccato alle sue padrone come “Il musco alla pietra”, c’è il senso di colpa
di quest’uomo per un unico errore commesso ed il carico del destino di altri
sulle sue vecchie spalle; c’è un villaggio con tutti i suoi personaggi – l’usuraia,
il prete, il ricco possidente borioso, il bel giovanotto che fa palpitare i
cuori delle giovani semplici – e ci sono tre donne, l’una diversa dall’altra,
tre sorelle sole e orgogliose che vorrebbero bastare a se stesse alimentandosi
del loro antico buon nome e del disprezzo degli altri… ma come al solito, qualcosa
va storto e la rovina diventa sempre più grave. Ed è qui che bisognerà decidere
se soccombere o accettare l’aiuto che viene offerto.
Un libro che è l’essenza della Letteratura italiana che trae
forza ed ispirazione dalla saggezza popolare, dalle vicissitudini di servi e
padroni, di ricchi e di semplici che, come canne al vento, incassano i colpi
della vita senza cedere e, anzi, traendone insegnamento. Una lettura intensa
che consiglio a chi ancora non conosca questo libro e quest’autrice favolosa.
Davvero, ne vale la pena.
Opera recensita: “Canne al vento” di Grazia Deledda
Editore: Garzanti, prima ed. 1913
Genere: letteratura italiana
Ambientazione: Sardegna
Pagine: 215 (ed. Garzanti 2006)
Prezzo: 9,00 €
Consigliato: sì.
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