Sinossi:
Erica Falck è tornata nella
casa dei genitori a Fjällbacka, incantevole località turistica sulla costa
occidentale della Svezia che, come sempre d'inverno, sembra immersa nella
quiete più assoluta. Ma il ritrovamento del corpo di Alexandra, l'amica d'infanzia,
in una vasca di ghiaccio riapre una misteriosa vicenda che aveva profondamente
turbato il piccolo paese dell'arcipelago molti anni prima. Erica è convinta che
non si tratti di suicidio, e in coppia con il poliziotto Patrik Hedström cerca
di scoprire cosa si nasconde dietro la morte di una persona che credeva di
conoscere. A trentacinque anni, con la sensazione di non sapere bene cosa
volere nella vita ma stimolata da un nuovo amore, approfitta del suo status di
scrittrice per smascherare menzogne e segreti di una comunità dove l'apparenza
conta più di ogni cosa.
Commento:
Ho riletto questo giallo a distanza di anni – e di molti
libri del genere all'attivo – con l'intenzione di continuare la fortunata saga
e, in generale, confermo l'impressione positiva che ebbi alla fine della prima
lettura.
Si tratta del primo libro di Camilla Lackberg, quello che ha
dato l'avvio alla serie ambientata nel piccolo paesino di Fjalbacka, sulla
costa sud-occidentale della Svezia, e che vede come protagonista la giovane
scrittrice Erica Falck.Al di là delle caratteristiche specifiche del libro,
dell'ambientazione fredda e innevata e della trama e di altre amenità
facilmente intuibili dalla quarta di copertina, cerchiamo di inquadrare meglio
la collocazione della Lackberg nel panorama poliziesco contemporaneo.
C'è una categoria di gialli – e non di thriller, attenzione,
perché mai come in questo caso la precisazione fa la differenza – che io
definirei gialli soft: sono quei libri che di base sono dei polizieschi, ma nei
quali gli autori (o più spesso le autrici) infilano anche una storia in rosa che
va a costituire una diramazione parallela della trama. Ora, a me personalmente
questo tipo di storie non dispiace, sia perché non disdegno le implicazioni
quotidiane o sentimentali dei personaggi, specie se dovrò incontrarli per molti
libri, sia perché il lato romantico va a sostituire in parte la mancanza di
adrenalina e di tensione narrativa che spesso si trova nei gialli e che altrimenti
mi farebbe rimpiangere i thriller. In un giallo dell'Ottocento o dei primi del
Novecento tutto questo sarebbe ampiamente compensato da ricche elucubrazioni
psicologiche, ma, visto che oggi sembrano passate di moda, accontentiamoci del
rosa.
Detto questo, e considerate queste premesse, mi sembra che
la Lackberg il suo lavoro lo sappia fare bene. Certo, in questo primo libro si
notano ancora delle imperfezioni e una scrittura un po' acerba – il tutto in
molti casi avrebbe potuto essere reso in modo più sottile – ma le basi ci sono,
la trama regge, la caratterizzazione dei personaggi è buona, soprattutto in
vista della futura serie. Perciò, se viene preso per quello che è – ossia un
giallo contemporaneo soft – questo è sicuramente un buon libro d'evasione.
Con questi presupposti non posso che consigliarlo. A me,
personalmente, è piaciuto e credo che continuerò la serie, non fosse altro che
per vedere com'è maturata la Lackberg: non avrebbe mai potuto avere tanto
successo per tanto tempo seguendo sempre la stessa scia senza migliorarsi.
Opera recensita: "La principessa di ghiaccio" di
Camilla Lackberg
Editore: Marsilio, ed. originale 2002, ed. italiana 2010
Genere: giallo
Ambientazione: Svezia
Pagine: 458
Prezzo: 18,50 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8.
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