Sinossi:
Scritto tra il 1928 e il 1929 in
seguito a una serie di conferenze sul tema "donne e romanzo", questo
testo costituisce uno dei più eloquenti trattati femministi del Novecento:
partendo da un tema apparentemente secondario e cioè che una donna, per scrivere,
debba avere del denaro e "una stanza tutta per sé", Virginia Woolf
porta alla luce le restrizioni imposte nel corso dei secoli alla creatività
femminile dalla società, dalle leggi e dalle convenzioni. Attraverso
riflessioni arricchite da sentimenti e storie personali, la Woolf dà vita a una
forma ibrida tra saggio e racconto che come descritto nella chiara introduzione
di Egle Costantino - le permette di universalizzare le esperienze narrate in un
testo lucido e stimolante, divenuto un punto di riferimento imprescindibile per
approfondire e comprendere la questione femminile.
Commento:
Metà saggio, metà racconto, "Una stanza tutta per
sé" è una controversa presa di posizione sulla condizione femminile,
scritta in un periodo (fine anni 20) in cui l'argomento era molto spinoso e
dibattuto.
Virginia Woolf prende le mosse dal tema – scarno e lapidario,
perciò infido – che le è stato affidato nelle conferenze a cui deve
relazionare: "Le donne e il romanzo". Dopo una profonda riflessione,
Virginia è giunta alla conclusione che una donna, per scrivere romanzi, deve
avere denaro e una stanza tutta per sé. Piuttosto che fornire al lettore
quest'assunto come se fosse una verità, l'autrice preferisce rifare con lui il
percorso che l'ha condotta a questa conclusione e per farlo deve spogliarsi
della sua personalità ed identità e rendersi anonima: non è Virginia che parla,
ma una qualsiasi donna, una donna che, per esempio, si trovi a camminare nei
pressi di una nota università. Tutto in questo libro è una metafora:
l'università è l'origine dell'esclusione della donna dalla letteratura e quindi,
in un certo senso, anche dalla società. La protagonista del libro non può
visitare l'università se non è accompagnata da un uomo; è ridotta al silenzio
perché la società in cui vive è patriarcale, maschilista e questo silenzio
carico di rabbia passa anche dal linguaggio.
Questi, in estrema sintesi, sono alcuni dei concerti
d'avanguardia che Virginia Woolf espone ed analizza in quest'opera. Una lettura
estremamente interessante e a suo modo attuale, sebbene non sempre agevole.
Opera recensita: "Una stanza tutta per sé" di
Virginia Woolf
Editore: Vari, prima ed. originale 1929
Genere: saggio/racconto
Ambientazione: Inghilterra (ma non è rilevante)
Pagine: 224 (ed. Bur 2013)
Prezzo: 10,00 € (ed. Bur 2013)
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.
Nessun commento:
Posta un commento