Sinossi:
Isabel ama la luce del
faro tra gli oceani, che rischiara le notti. E adora le mattine radiose, con
l'alba che spunta prima lì che altrove, quasi quel faro fosse il centro del
mondo. Per questo ogni giorno scende verso la scogliera e si concede un momento
per perdersi con lo sguardo tra il blu, nel punto in cui i due oceani, quello
australe e quello indiano, si stendono come un tappeto senza confini. Lì,
sull'isola remota e aspra abitata solo da lei e suo marito Tom, il guardiano
del faro, Isabel non ha mai avuto paura. Si è abituata ai lunghi silenzi e al
rumore assordante del mare. Ma questa mattina un grido sottile come un volo di
gabbiani rompe d'improvviso la quiete dell'alba. Quel grido, destinato a
cambiare per sempre la loro vita, è il tenue vagito di una bambina, ritrovata a
bordo di una barca naufragata sugli scogli, insieme al cadavere di uno
sconosciuto. Per Isabel la bambina senza nome è il regalo più grande che
l'oceano le abbia mai fatto. È la figlia che ha sempre voluto. E sarà sua.
Nessuno lo verrà a sapere, basterà solo infrangere una piccola regola. Basterà
che Tom non segnali il naufragio alle autorità, così nessuno verrà mai a
cercarla. Decidono di chiamarla Lucy. Ben presto quella creatura vivace e
sempre bisognosa d'attenzione diventa la luce della loro vita. Ma ogni luce
crea delle ombre. E quell'ombra nasconde un segreto pesante come un macigno,
più indomabile di qualunque corrente e tempesta Tom abbia mai dovuto illuminare
con la luce del suo faro.
Commento:
Quando il mare porta la
piccola Lucy sull'isoletta di Janus, a Isabel non sembra vero di aver ricevuto
un tale miracolo: dopo ben tre aborti spontanei, l'arrivo di quel grazioso
fagottino le sembra un segno mandato da Dio. A nulla valgono gli avvertimenti e
le flebili opposizioni del marito Tom, il guardiano del faro, che le ricorda
che devono segnalare il naufragio della barca su cui la piccola è arrivata col
padre morto: accecata dall'amore, Isabel non sente ragioni, deve badare al bene
di Lucy, la bambina resterà con loro. E così, giorno dopo giorno, per quasi quattro
anni la bambina porta nel cuore dei giovani genitori adottivi una luce almeno
pari a quella del Faro di Janus che nelle notti di tempesta illumina la via
delle barche che solcano i due oceani, l'impetuoso Australe e il placido
Indiano. Ma la vita viene inesorabilmente a chiedere il conto alla coppia
felice: Anna, la madre biologica di Lucy, non ha mai smesso di sperare che la
figlioletta e il marito tornassero a casa, non ha mai smesso di cercarli.
Comunque vada a finire, è inevitabile che questa storia spezzi il cuore a
qualcuno. Perché l'amore e il dolore possono rendere le persone più umane, ma
talvolta possono anche renderle più egoiste: chi è la vera madre di Lucy?
Isabel che l'ha amata ed accudita con devozione o Anna che non ha mai smesso di
cercarla? E il vero padre? Frank che è morto per strapparla all'ira cieca degli
uomini o Tom che l'ha salvata da morte certa? E la piccola? Chi penserà a ciò
che vuole lei? E soprattutto, cos'è meglio per lei?
La luce sugli oceani è un
libro straziante, leggendo il quale è impossibile non commuoversi: con la sua
prosa lineare e vivida, l'autrice ha creato un legame forte con i personaggi,
mettendoci nelle condizioni di empatizzare con loro, con tutti loro, anche con
quelli che apprezziamo meno. Non c'è colpevole, non c'è giusto o sbagliato, il
confine tra bene e male è qui annullato, cancellato dalla furia delle onde. Non
vince nessuno in questa storia, tutti perdono qualcosa e forse non si sarebbe
potuto pensare a un finale diverso da quello scritto, sebbene doloroso e
triste. Questa è una storia di amore, totalizzante e profondo, di dolore,
perdita, senso di colpa, egoismo, tenacia. Un libro da leggere e da lasciar
sedimentare in profondità. Difficile da dimenticare.
Opera recensita: "La
luce sugli oceani" di M. L. Stedman
Editore: Garzanti, 2012
Genere: narrativa
straniera
Ambientazione: Australia
Pagine: 370
Prezzo: 17,60 €
Consigliato: sì
Voto personale: 9.
Nessun commento:
Posta un commento