Sinossi:
In una nuova traduzione e
cura, uno dei piú celebri dialoghi platonici nel quale il filosofo mette in
scena tutto ciò che i Greci hanno concepito in materia di eros. Nel Simposio si racconta
di un banchetto organizzato per celebrare la vittoria che il poeta Agatone
aveva riportato nell’agone tragico delle Lenee. I presenti, da Aristofane ad
Alcibiade a Socrate, tengono a turno discorsi sulla natura di Eros e, nello
sforzo di superarsi a vicenda in una sorta di gara, declinano la forma
dell’encomio tradizionale in un climax drammatico in cui ogni discorso mette in
risalto una tesi particolare: Eros come il piú antico degli dèi (Fedro), il
contrasto tra eros divino ed eros popolare (Pausania), l’eros come principio
universale della natura (Erissimaco), l’eros come brama dell’uomo verso la sua
metà perduta (Aristofane), Eros come il piú giovane, il piú bello e il piú
eccellente degli dèi (Agatone). Infine Socrate, che non propone un suo
discorso, ma riferisce quel che ha appreso dalla sacerdotessa Diotima di Mantinea,
stabilendo un punto fondamentale, ma altrettanto ineluttabile: la natura
carente dell’amore e dell’innamorato.
Commento:
Quando ho dato vita al mio
blog, tre anni fa, l'ho intitolato Il simposio dei lettori proprio pensando al
simposio, luogo di convivialità e discussione. E' chiaro, dunque, che ancor
prima di leggerla, quando ne conoscevo solo i tratti generali, quest'opera per
me aveva un valore particolare. Ora che l'ho finalmente letta sono a dir poco
spiazzata: è un capolavoro senza tempo, nonché l'opera più bella, intensa e
complessa che abbia letto sull'amore. Ci hanno provato in tanti, nel tempo, a
spiegare cos'è l'amore: nessuno è riuscito a farlo pienamente, nemmeno Platone,
con questo dialogo di elogio di Amore, è riuscito a definirlo totalmente. Ma
forse, a lettura ultimata, mi viene da pensare che l'obiettivo fosse proprio
quello: declinare, attraverso le voci dei sei commensali riuniti presso
Agatone, le diverse facce dell'amore, la sua natura multipla e sfaccettata, le
tante dicotomie che lo compongono e dimostrare, tuttavia, che non è possibile
definirlo completamente. Attraverso il pensiero di Fedro, Pausania, Erissimaco,
Aristofane, Agatone e Socrate, leggiamo la spiegazione a parole di qualcosa
che, in parte, abbiamo già sperimentato tutti nella vita quotidiana. L'amore
come esaltazione del bello e del buono, la predilezione dell'anima prima che
del corpo, ma anche il dolore e la dannazione sono solo alcune delle sfumature
di qualcosa che non è divino né umano, che non è buono né cattivo, né bello né
brutto… è semplicemente Amore.
Una lettura ovviamente non
facile, che richiede svariate riflessioni, pause, meditazioni su singoli
concetti; una lettura affascinante e profonda che arricchisce anche i profani
come me che non hanno le conoscenze filosofiche per comprenderne pienamente il
senso intrinseco. Un capolavoro intramontabile, dallo stile elegante, che
consiglio.
Opera recensita:
"Simposio" di Platone
Editore: Einaudi, prima ed.
originale IV secolo A.C.
Genere: dialogo, filosofia, letteratura
greca antica
Pagine: 305 (Ed. Einaudi ET
classici 2014)
Prezzo: 12,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 10.
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