Sinossi:
Scritto con una semplicità solo apparente, La figlia unica è la storia di
tre donne e dei legami d’amore e d’amicizia che intessono mentre si confrontano
con le differenti forme che la famiglia può assumere al giorno d’oggi.
«La figlia unica di Guadalupe Nettel è un romanzo che mette in scena tre
maniere di essere donna al di là dei tabù sociali e tre diversi rapporti con la
maternità: rifiutata, desiderata, subita» - Raffaella De Santis,
Robinson
Poi ho pensato che l’amore si rivela spesso illogico, incomprensibile.
Molti di noi fanno così quando si innamorano di una persona molto malata; di
una persona che vive lontano; di una persona impegnata in una storia
precedente, nella quale non c’è posto per noi. Chi non si è tuffato in un amore
abissale pur sapendo che non avrebbe avuto futuro, aggrappato a una speranza
fragile come un filo d’erba?
Laura e Alina si sono conosciute a
Parigi quando avevano vent'anni. Ora sono tornate in Messico. Laura ha
affittato un piccolo appartamento e sta finendo la tesi di dottorato mentre
Alina ha incontrato Aurelio ed è rimasta incinta. Tutto sembra andare per il
meglio fino a quando un'ecografia rivela che la bambina ha una malformazione e
probabilmente non sopravvivrà al parto. Inizia così per Alina e Aurelio un
doloroso e inatteso processo di accettazione. Non sanno ancora che quella
bambina riserva loro delle sorprese. È Laura a narrarci i dilemmi della coppia,
mentre anche lei riflette sulle incomprensibili logiche dell'amore e sulle
strategie che inventiamo per superare le delusioni. E infine c'è Doris, vicina
di casa di Laura, madre sola di un figlio adorabile ma impossibile da gestire.
Commento:
"La figlia unica" è un
libro che si legge d'un fiato, in poche ore, ma che è capace di fare una gran
buona compagnia, di far riflettere e di toccare il cuore. Qual è il suo
segreto? Parlare di cose normali, quotidiane, che potrebbero accadere a
qualunque donna, e farlo con grande semplicità, franchezza, normalità.
L'autrice riesce ad accostarsi a problemi comuni, per quanto grandi ed
apparentemente insormontabili, con estrema naturalezza e questo non può che
indurre anche noi ad adottare pressocché lo stesso atteggiamento di apertura
mentale. È in questo stato di grazia che, condotte sapientemente da Laura,
conosciamo le storie di Alina e Doris, riusciamo ad entrare nelle loro
sofferenze, a capire i loro blocchi, le reticenze, i loro "no". Sono
donne normali con figli speciali, donne che come tante non avrebbero voluto
diventare madri, o che una volta diventate madri vorrebbero tornare indietro,
donne ancora, insospettabilmente, capaci di amare e di pensare a se stesse. Un
bel libro, non un capolavoro, ma un libro da leggere e, perché no, da regalare
a chi attraversa un periodo difficile.
Opera recensita: "La figlia
unica" di Guadalupe Nettel
Editore: La nuova frontiera, 2020
Genere: narrativa straniera
Ambientazione: Messico
Pagine: 224
Prezzo: 16,90 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8.
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