Sinossi:
Dalla fine della primavera molti italiani entrano in una
strana agitazione e non solo per le scadenze fiscali: è il momento di
affrontare la questione delle vacanze estive, almeno per gli imprevidenti che
non si sono organizzati prima e al netto di restrizioni pandemiche e mascherine
varie. Sbiadito il mito del low-cost, bisogna fare i conti col carovita e in
qualche caso ricorrere al mutuo balneare, pur di non apparire «sfigati» sui
social, dove postare le foto delle vacanze è ormai un obbligo. Ma come evitare
lo stress, la noia, e naturalmente le fregature non di rado in agguato tra i
pixel dei siti specializzati e i fotomontaggi di tanti dépliant? Giuseppe
Culicchia ci accompagna in un esilarante viaggio attorno al grande rito
italiano della vacanza: un grand tour da Venezia a Lanzarote, dalle Alpi al
Kazakistan, passando per autogrill, presunti ristoranti stellati, boutique
folkloristiche, toilette introvabili, sagre di paese e scene fantozziane. Una
radiografia impietosa del Paese in cuffie e infradito che ci aiuta a capire
quanto siamo cambiati dalle prime vacanze degli anni del Boom. E perché, sempre
più spesso, al ritorno abbiamo bisogno di una vacanza più di quando siamo
partiti.
Commento:
Non avevo mai letto nulla, prima d'ora, di Giuseppe Culicchia
e devo dire che questo suo "A Venezia con un piccione in testa" è
stato una piacevole scoperta. È un breve e simpatico compendio di tutte le
recenti abitudini, fissazioni, manie degli italiani in vacanza, o meglio dalla
fase preparatoria fino al ritorno a casa, quando si ha bisogno di una vacanza
dalla vacanza. Ma come si arriva a stressarsi persino nel periodo universalmente
dedicato al relax? Quali sono gli atteggiamenti, generalizzati ed ormai
automatici, che trasformano la vacanza in un lavoro? I social, va da sé, hanno
un ruolo importante in queste nuove dinamiche di cui tutti noi siamo, volente o
nolente, diventati vittime: abbiamo smesso di guardare ciò che abbiamo intorno
se non attraverso l'occhio elettronico di una fotocamera; ci siamo disabituati
a vivere i momenti di relax in un modo naturale che non abbia il filtro del
giudizio dei followers… Su questa ed altre circostanze riflette e fa riflettere
Giuseppe Culicchia, con un piglio a metà tra l'ironico e l'interesse antropologico,
in questo libro che risulta una lettura piacevole, gradevole ed a tratti
illuminante. E non preoccupatevi se, in qualche pagina sentirete di provare un
pizzico di sano disagio nel riconoscervi in qualche bislacca abitudine fra
quelle descritte: sono convinta che, leggendo, capiterà a tutti… è capitato
pure a me..
Opera recensita: "A Venezia con un piccione in
testa" di Giuseppe Culicchia
Editore: Solferino, 2021
Genere: narrativa italiana
Pagine: 192
Prezzo: 16,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8.
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