Sinossi:
Il commissario Martusciello e
l’ispettore Liguori sono alle prese con un caso spinoso: l’omicidio di un
pregiudicato, due sparizioni, una donna ritrovata in un cratere e tutto sembra
collegarsi. L’uno è un ostinato uomo del popolo, l’altro un piedipiatti che si
da arie da aristocratico, ma è solo quando alla coppia si unisce Blanca,
ipovedente specialista di intercettazioni che le indagini prendono il largo:
bellissima, costretta dal buio che l’avvolge a percepire con gli altri sensi
ciò che la circonda e i tremiti degli uomini. I tre scopriranno presto una
trama criminale che dai vicoli della città vecchia arriva alle grandi piazze
del centro, senza risparmiare nessuno, senza nessuna pietà.
Commento:
Pubblicato per la prima volta
da Flaccovio Editore nel 2009 e ripubblicato da E/O nel 2013, Blanca è il primo
volume della serie di gialli, scritta da Patrizia Rinaldi, con protagonista la
soprintendente Blanca Occhiuzzi. Da questa serie di gialli è stata liberamente…
molto, troppo liberamente tratta l'omonima serie tv andata in onda su Rai 1 tra
fine novembre e metà dicembre. Uno e un solo merito ha, per quanto mi riguarda,
la fiction: avermi fatto scoprire i gialli (al momento quattro con un quinto in
uscita a breve) che, lo dico senza mezzi termini, sono di gran lunga migliori. Ma
veniamo a questo primo romanzo: è il passe-par-tout che ci fa entrare nel mondo
di Blanca, del commissario Martuscello – uomo di popolo, ironico, sagace e
testardo – e dell'ispettore Liguori – che pur venendo da ambienti più
altolocati ha scelto un mestiere che lo porta in strada, a mischiarsi con ben
altra umanità. Ciascuno di loro, in combutta con gli altri personaggi – primo fra
tutti Carità – contribuisce a creare un mondo pennellato con varie sfumature di
colore ed ombra, con vaghi, occasionali, eterei lampi di luce, gentilezza,
cuore. In questo mondo incerto ed infido si muove sicura Blanca Occhiuzzi,
ipovedente e molto conscia di sé, delle proprie capacità, bisogni e possibilità
(contrariamente alla Wonder woman tratteggiata nella fiction). La protagonista
della storia è lei, certo, ma la sua comparsa sulla scena è magistralmente
calata nel contesto: Blanca non è mai primadonna, mai presenza ingombrante o sproporzionata
rispetto agli altri personaggi; Patrizia Rinaldi riesce a farla risultare
naturale nel proprio posto di lavoro e nell'ottica di un'indagine e della
soluzione di un caso. L'altra grande protagonista di questo giallo – e di
questa serie – è Napoli, anzi Napoli e Pozzuoli trattate come unicum, l'una che
si allunga e ingloba l'altra come in uno stato mentale più che un luogo
geografico. L'ambientazione gioca qui un ruolo importantissimo perché è parte
della mentalità dei personaggi, né determina pensieri, pulsioni, approcci e
movimenti e non può davvero essere ignorata o, peggio, sostituita con una
qualunque città di mare. Altra componente fondamentale che rende unici i gialli
della Rinaldi è il linguaggio: uno stile particolarissimo, estremamente
barocco, ricercato sì, ma al contempo passionale, centrato, preciso. Ecco,
questo può essere un particolare ostico, all'inizio, nella lettura, ma ben
presto la difficoltà iniziale si supera perché è impossibile non immergersi nel
contesto e lasciarsi prendere dall'incedere della storia. Decisamente una bella
scoperta è stata, per me, questa serie di gialli così singolari ed inconsueti,
così bella che ho già letto il secondo volume e presto procederò con gli altri.
Opera recensita:
"Blanca" di Patrizia Rinaldi
Editore: E/O, 2013 – prima ed.
Flaccovio, 2009
Genere: giallo, seriale
Ambientazione: Napoli
Pagine: 208
Prezzo: 9,99 (ed. 2013)
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.
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