Sinossi:
Si innamorano già dal primo
incontro, seduti al tavolino di un bar. Arsim è albanese, Miloš serbo, vivono a
Pristina, in Kosovo, a metà degli anni Novanta, studiano all'università. Per
entrambi la cultura di provenienza rifiuta le relazioni tra uomini. Eppure la
loro storia sembra perfetta, l'anima e il corpo, lo spirito e la carne, Romeo
ha trovato Romeo. Anche se Arsim è sposato, a seguito di un matrimonio
combinato voluto dai genitori. Di lì a qualche mese la guerra sconvolgerà le
loro vite, serbi contro albanesi, milioni di profughi, una ferocia efferata che
scatena il terribile naufragio di una nazione. Arsim e Miloš avevano un sogno,
e quel sogno è impossibile. Arsim partirà con la famiglia verso un paese
straniero, Miloš si arruolerà come medico, vivrà in pieno la disumanità della
guerra. Il primo diventerà un marito violento, un padre tirannico, il secondo
sembra sprofondare nell'oscurità. Storia di una grande passione che si infrange
contro una realtà assurda e al tempo stesso atrocemente vera, Gli
invisibili è un romanzo di rabbia e tenerezza spiazzanti che racconta
in un unico sguardo l'amore e l'orrore e indaga con lucidità il ricatto
implacabile dei desideri che ci torturano, perché «i sogni corrono dietro alle
menzogne che diciamo a noi stessi». Come è possibile sopravvivere quando non
puoi essere quello che sei, quando bisogna nascondersi dal mondo e nel mondo? È
un quesito che vale ancora oggi, persino da noi, e in molti paesi d'Europa, e
Pajtim Statovci ha la grazia di narrare la Storia nel riflesso dello specchio
più intimo e nascosto, di affrontare paure e verità con una prosa luminosa e
uno sguardo delicato, con un virtuosismo che eleva la sua arte in una
dimensione che non ha tempo e luogo. La giuria del Finlandia Prize, il più
importante premio letterario finlandese, ha scritto: «Questo è un romanzo che
incanta grazie al potere della sua lingua. Una storia di umana follia, di
perdita e crudeltà, ma anche di amore e devozione». Come già ne Le
transizioni, Statovci si dimostra uno dei più innovativi e potenti
romanzieri europei.
Commento:
La storia di Arsim e Milos,
raccontata in queste pagine dense e disturbanti da Pajtim Statovci, è intensa
ed ha il sapore amaro dell'ineluttabilità. È la storia di due uomini che si
incontrano per caso, si notano, si piacciono, vivono una passione totalizzante
e poi sono costretti a lasciarsi in fretta e furia, come se il tempo, i
sentimenti, il turbamento, il coinvolgimento… tutto ciò che hanno vissuto
insieme non contasse nulla, come se fosse stato un semplice incontro di una
notte, uno scambio di piaceri e basta. A provocare questa brusca rottura è
stato il mondo che, con prepotenza, ha rotto d'impeto la loro bolla scagliandoli
lontano, catapultandoli in una realtà dolorosa, dura, che non fa sconti neanche
agli innamorati. Il nemico del loro amore si chiama guerra, la guerra che nel
1995 ha messo di fronte due etnie contrapposte, gli albanesi come Arsim e i serbi
come Milos, a contendersi un territorio piccolo, il Kossovo. Arsim è andato
lontano, all'estero, con sua moglie in dolce attesa e la famiglia di lei, per non
tornare in Kossovo prima del 2004; Milos, che studiava da medico, è rimasto e
la guerra l'ha vissuta in prima persona, fino a rimanerne schiacciato nel corpo
e nella mente. Si ritroveranno? Difficile rispondere, perché se anche
fisicamente si rincontrassero, si riconoscerebbero? Saprebbero ricostruire la
passione e la complicità interrotte? Cosa sarebbero diventati, nel frattempo,
costretti alla lontananza fisica e mentale? Questa storia ci insegna come la
guerra cambia le persone dal di dentro, come può lasciarle vive nel corpo, ma
ammazzare brutalmente i loro sogni, rendendole diverse da se stesse. Un libro
triste, sì, ma bellissimo.
Opera recensita: "Gli
invisibili" di Pajtim Statovci
Editore: Sellerio, 2021
Traduttore: Nicola Rainò
Genere: narrativa straniera
Ambientazione: Kosovo, Nord Europa
Pagine: 232
Prezzo: 16,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8.
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