Sinossi:
Faydé ha preso la sua decisione. Andrà a Maroua, a servizio
nella casa di qualche fulani benestante, come hanno fatto le sue amiche, che
tornano al villaggio per le festività ben vestite e cariche di doni per le
proprie famiglie. Per sua madre, Kondem, la sola idea è insopportabile. Lei sa
bene che vita fanno le domestiche in città, e non vuole che sua figlia
sperimenti sulla propria pelle la stessa sofferenza e la stessa umiliazione che
l’hanno fatta tornare in montagna giurando: mai più. Ma Faydé la riporta alla
realtà: che futuro ci può essere dove la terra è arsa, i raccolti sempre più scarsi,
la sicurezza minata dall’incalzare dei miliziani di Boko Haram? Il marito di
Kondem, Douala, è sparito, nessuno sa dove sia, se rapito, arruolato, oppure
morto, e Kondem ha dei figli da sfamare. Col cuore pesante, non può che
lasciarla andare. Faydé è sveglia e impara presto, soprattutto la legge antica
che governa le relazioni sociali fra i padroni e la servitù: «una domestica
resta una domestica, anche se fa un buon lavoro e viene apprezzata. Non farà
mai parte della famiglia», le rammenta l’amica Bintou. Con coraggio e
intelligenza pian piano trova il suo posto e impara a difendersi dagli occhi
che la scrutano e dalle mani che la cercano come una potenziale preda. Il vero
pericolo si annida però dentro di lei, in una passione tanto travolgente quanto
impossibile che vince la sua anima ancora pura. E lì, a Maroua, persino l’amore
più sincero parla la lingua dell’esclusione e del determinismo sociale. Con la
scrittura limpida che l’ha rivelata al grande pubblico con Le impazienti,
Djaïli Amadou Amal ci consegna un altro potente ritratto femminile e ci conduce
per mano in un viaggio al termine di una notte lunghissima e impenetrabile. Ma,
nonostante tutto, all’orizzonte scorgiamo una luce di speranza, di fiducia
nella forza inesauribile che ciascuna donna sa trovare dentro di sé. E che può
cambiare le cose, persino nel cuore spietato del Sahel.
Commento:
"Cuore del Sahel" è un romanzo intenso che racconta
uno spaccato della condizione femminile in Camerun, nella regione del Sahel, a Nord
del Paese. Se nel romanzo precedente, "Le impazienti", l'autrice ci
raccontava la piaga dei matrimoni combinati, qui affronta il tema della
differenza di classe, religione, etnia per le giovani donne che dai poverissimi
villaggi di montagna vanno a lavorare in città come domestiche presso le
concessioni dei ricchi. Qui il classismo e le differenze etniche sono più
radicate che mai, specialmente se si è donne, sole e povere. Le domestiche sono
tanto indispensabili quanto invisibili e se vogliono conservare il lavoro
devono rispettare una serie di regole non scritte ma ferree, che per lo più
riguardano i rapporti tra padroni e servi e tra uomini e donne. Mai
considerarsi al livello dei padroni, mai considerarsi loro amici, mai innamorarsi
di loro. La storia di Faidé, giovane donna intelligente, sveglia ma inesperta,
è un esempio di coraggio che fa fronte alle ingiustizie senza piegarsi. Ho
amato "Le impazienti", ma anche questo è un ottimo romanzo, un
tassello importante nell'opera di divulgazione che l'autrice sta compiendo
sulla condizione femminile in Camerun. Consigliato.
Opera recensita: "Cuore del Sahel" di Djaili Amadou
Amal
Editore: Solferino, 2022
Traduzione: Giovanni Zucca
Genere: narrativa straniera
Ambientazione: Camerun
Pagine: 320
Prezzo: 19,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.
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