Sinossi:
Condotta al castello di Roissy dal suo amante, O è
sottoposta a un duro addestramento come schiava sessuale. Posseduta e
seviziata, obbligata a soddisfare
più uomini, viene istruita a colpi di frusta fino a quando,
trasformata in una schiava perfetta, viene consegnata a Sir Stephen. Con lui
conoscerà nuove
vette di dolore, brutalità e amore. Un insuperato,
scandaloso classico della letteratura erotica di tutti i tempi.
Commento:
Cominciamo subito col dire che questo non è assolutamente un
libro per tutti. Non è adatto ai moralisti, né ai ben pensanti, né alle
femministe convinte. E’ un libro da prendere così com’è, anche se spesso non si
sarà d’accordo con le “scelte” della protagonista.
La storia è quella di O, una giovane e bella ragazza
francese che viene introdotta dal suo amante, Réné, in un percorso sadomasochista
che la porterà a diventare una schiava sessuale. O passa attraverso vari stadi di
degradazione che la portano ad annientarsi totalmente, a non appartenere più a
se stessa, ma ad altri. All’umiliazione, all’annientamento, al dolore corrisponde,
però, una crescita pari del piacere: all’inizio O accetta tutto quello che le
viene proposto (o imposto) per compiacere il suo amante, perché lo ama ed ha bisogno
del suo amore. Riconosce, tuttavia, che al di là del dolore fisico, lei prova
piacere nel sottomettersi alla volontà altrui. Il problema si pone quando
qualcuno (Sir Stephen) le chiederà il consenso volontario per oltrepassare il
limite della degradazione. Era quasi comodo che fossero altri ad imporre, a
decidere… ma O supererà questo limite e, oltre alla soglia del dolore varcherà
anche quella dell’estasi, del piacere.
Leggere questo libro non è facile… sulle note di copertina
si afferma che l’erotismo è trattato senza la minima oscenità… io più volte mi
sono chiesta, durante la lettura, cosa significa, allora, il termine “oscenità”
perché la crudeltà, la forza di certe scene descritte in queste pagine può
essere difficile da sopportare. Il trucco, se di trucco si può parlare, è (a
mio parere) di astrarsi dalla lettura, di smettere i panni ed i pensieri di una
donna moderna, indipendente, che vuole disporre di sé e che lotta per la propria
femminilità, e di provare a pensare come O, provare a capire O… è difficile, ma
è l’unico modo per apprezzare questo romanzo. A me, per inciso, è piaciuto
nonostante la sua crudezza. Per leggerlo, però, è necessario non usare i parametri
di giudizio comuni: lasciate perdere la morale e provate a lasciarvi rapire
dalle pagine. Ultima raccomandazione: se non siete lettori abituali di
letteratura erotica, questo non è il romanzo giusto per cominciare. Se non vi
attrae il genere, non è questo il romanzo che vi farà cambiare idea. Ed alle
femministe convinte ricordo che questo libro è stato scritto da una donna nel
1954 per dimostrare al suo editore che anche una donna è in grado di scrivere
un romanzo erotico di successo… a giudicare dal fatto che oggi siamo ancora qui
a leggerlo e che è un classico insuperato della letteratura del genere, direi
che aveva ragione. Detto questo… buona lettura a chi lo leggerà!
Opera recensita: “Histoire d’O” di Pauline Réage
Editore: Bompiani, prima ed. originale 1954; prima ed.
italiana 1971
Genere: letteratura erotica
Ambientazione: Francia
Pagine: 236
Prezzo: 12,00 €
Consigliato: sì (se appassionati del genere).
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