Sinossi:
«Werner si lasciò sfuggire un verso di scherno. - Nessuno è
mai uscito dalle grotte del Bletterbach. Laggiù c'è l'inferno».
Nel 1985 Kurt Schaltzmann, Markus Baumgartner e sua sorella
Evi vengono uccisi nel Bletterbach, una gigantesca gola nei cui fossili si può
leggere la terribile
storia del mondo. Qualcuno li ha letteralmente massacrati
durante una tempesta. I loro cadaveri sono rinvenuti mutilati a tal punto da
far dubitare che
sia stato un essere umano a compiere un simile scempio. A
distanza di trent'anni Jeremiah Salinger, un autore statunitense di documentari
che ha sposato
una donna del luogo, scopre la vicenda e ne viene
risucchiato. Tutti, a Siebenhoch, la piccola cittadina dolomitica dove si è
trasferito, gli consigliano
in modo più o meno minaccioso di lasciar perdere. Anche suo
suocero Werner, ex responsabile del soccorso alpino, uno degli uomini che hanno
hanno ritrovato
i corpi dei tre ragazzi; anche sua moglie Annelise, preoccupata
per lui e per la figlioletta Clara. È come se quel fatto di sangue avesse
portato con sé
una maledizione. Come se nel Bletterbach si fosse
risvegliato qualcosa di spaventoso che si credeva scomparso, qualcosa di antico
come la Terra stessa.
Con voce inconfondibile, e una padronanza assoluta del ritmo
e del racconto, Luca D’Andrea ci mostra come un thriller può mettere a nudo il
cuore di un
uomo travolto dalla propria ossessione.
Commento:
Beh, direi che la sinossi (che ho copiato da IBS) è molto
esaustiva.
Si racconta la storia di Salinger, un giovane americano
autore di factuals che, trasferitosi nel paese natale della bella moglie, nel
cuore delle dolomiti altoatesine, sopravvive ad un pauroso incidente del quale
restano vittime alcuni membri del soccorso alpino locale. Per distrarsi dai
demoni che lo perseguitano dopo l’incidente, Salinger si tuffa a capofitto in
un mistero vecchio di trent’anni e tutt’ora irrisolto, del quale viene a
conoscenza per caso e di cui nessuno vuole parlare: è il massacro del
Bletterbach. Nonostante le pressioni della moglie e degli abitanti del paesino,
Salinger non riesce a staccarsi dalla storia finché non arriva in fondo… ma la
verità che finisce per scoprire è molto più spaventosa e pericolosa di quanto
pensasse, per lui, la moglie e la figlioletta Clara.
E sarà proprio la bambina ad indurlo a reagire e quindi a
salvarlo.
“La sostanza del male” è un ottimo romanzo d’esordio,
davvero un buon thriller che parla di montagna, del passato di una comunità con
le sue tradizioni ed i suoi segreti. Ma questo libro parla anche d’amore, di
amicizia, di sensi di colpa e bugie. C’è tutto, insomma: c’è una buona trama, un
intrico di personaggi ben delineati, un’ambientazione suggestiva e
sufficientemente misteriosa, una buona dose di suspense e spregiudicatezza… e poi
questo libro è scritto bene, con quel qualcosa di originale ed innovativo che
gli impedisce di scadere nella banalità. Non sarà uno di quei thriller al
cardiopalma o con personaggi così indimenticabili da affezionarcisi, ma mi è
piaciuto, l’ho letto velocemente e con facilità: lettura consigliata, dunque! Ottimo
esordio davvero!
Opera recensita: “La sostanza del male” di Luca D’Andrea
Editore: Einaudi, 2016
Genere: thriller
Ambientazione: Alto Adige
Pagine: 451
Prezzo: 18,50 €
Consigliato: sì.
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