Sinossi:
In uno stato a metà tra la
coscienza e l'incoscienza, l'esperienza del reale e la percezione del sogno, un
uomo si trova a mezzogiorno, senza sapersi spiegare come, nella Lisbona deserta
e torrida dell'ultima domenica di luglio. Sa di avere delle azioni da compiere,
soprattutto l'incontro con un personaggio illustre e scomparso, ma non ha idea
di come compierle. Si affida così al flusso del caso e seguendo le libere
associazioni dell'inconscio si trova a seguire un percorso che lo porta a
ricordare (a vivere il ricordo nell'attualità di quella giornata) alcune tappe
fondamentali della sua vita, spingendolo a cercare di sciogliere i nodi
irrisolti all'origine del suo stato allucinatorio. Il romanzo è stato scritto
in portoghese.
Commento:
Arriva un momento, che sia presto o tardi, in gioventù o in
punto di morte, che ciascuno di noi avverte il bisogno – fisico e morale – di fare
i conti con la propria coscienza e con le persone che, per qualsiasi ragione,
ha lasciato indietro col passare della vita. Per Tabucchi questo momento arriva
in una torrida domenica di luglio, mentre suda copiosamente per le vie di una
Lisbona che sembra star lì in attesa, solo per lui. E la mente attraversa molte
fasi, passa per molti incontri, reali o immaginari, in un viaggio pluritemporale
fra ciò che è stato e ciò che accade ora, confondendo le dimensioni del ricordo
e del vivere presente.
Un libro che si legge in un paio d'ore e che si lascia
leggere senza affanni, pervaso di quella sobria malinconia che è il retrogusto
dei sogni e sempre si nasconde dietro un'allucinazione.
Opera recensita: "Requiem" di Antonio Tabucchi
Editore: Feltrinelli, prima ed. 1991
Genere: autobiografia, narrativa europea
Ambientazione: Portogallo
Pagine: 142
Prezzo: 8,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8.
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