Sinossi:
Ryan Kessler, un
poliziotto frustrato con un'eccessiva propensione all'alcol e il grilletto
facile. Joanna, sua moglie, una donna anonima e fin troppo riservata. Maree, la
sorella di quest'ultima, affascinante e instabile, irresistibilmente attratta
da uomini e situazioni a rischio. Come nel più crudele dei reality, i tre si
ritrovano rinchiusi in un luogo inaccessibile e segreto, mentre un cacciatore
di informazioni professionista, l'efferato e implacabile Henry Loving, tenta
con ogni mezzo di rintracciarli per estorcere loro i dati riservati richiesti
da una misteriosa "Fonte". Ben presto, però, nella struttura
sorvegliata che dovrebbe garantire la protezione dei tre innocenti - o presunti
tali - si risvegliano vecchi rancori e verità inattese cominciano ad affiorare.
Chi è davvero la Fonte? Un prete sospetto che usa i risparmi dei suoi
sprovveduti fedeli per finanziare il terrorismo islamico? Un senatore
repubblicano in corsa per le prossime presidenziali? O un pericoloso
psicopatico già amante di Maree? E ancora, che cosa sa Amanda, la figlia
diciassettenne del poliziotto Ryan? È possibile che sia lei il vero obiettivo
di Loving? Corte, l'agente federale incaricato di gestire il programma di
protezione, che con Loving ha in sospeso una partita personale, per Incastrarlo
si affida alle sofisticate risorse tecnologiche di un'agenzia di sicurezza
governativa. E parallelamente, da appassionato di giochi di logica e di
intelligenza, studia con puntiglio le mosse del suo avversario.
Commento:
L'addestratore è uno dei
thriller "singoli" di Jeffery Deaver, uno stand-alone, che non
appartiene a nessuna delle sue saghe. Eppure, credo io, sul funzionario Corte
si potrebbe tranquillamente reggere un'intera saga di thriller, tanto è particolare
ed appassionante il suo lavoro e tanto è avvincente il suo modo di ragionare.
Corte è un funzionario preciso e meticoloso con molte passioni (sport,
orienteering, storia…) sulle quali domina quella per i giochi di logica e
intelligenza che, peraltro, lo aiutano molto nel suo lavoro: per una mente
matematica che ama barcamenarsi fra scacchi, morra cinese, Go e mille altri rompicapo,
diventa una sfida all'ultima mossa individuare la tattica del killer – in questo
caso il temibile cacciatore di informazioni Henry Loving – che minaccia la
sorte dei "bersagli" affidati alla sua custodia. E' tutto un gioco di
tempi, concentrazione e intelligenza, nonché di alleati validi, efficenti e
veloci e Corte in questo caso è equipaggiato benissimo. Così, quando si ritrova
a combattere l'avversario più duro ed ambito della sua carriera nel proteggere
una famiglia che ha più segreti di quel che sembra, Corte ingaggia una lotta appassionante
in cui niente deve essere trascurato e in cui ci si può fidare solo di se
stessi.
Un altro thriller
psicologico che è anche spy-story; un duello di inttelligenza e nervi saldi in
cui, come al solito per Deaver, nulla è scontato e niente è mai come sembra.
Unica pecca, se così vogliamo chiamarla, è l'eccessiva lentezza del romanzo che
mi impedisce di considerare questo buon thriller un buonissimo thriller… ma d'altra
parte è pur vero che in una lotta di intelligenza, come nel miglior gioco di
ruolo, la lentezza e la concentrazione sono d'obbligo. Consigliatissimo,
comunque.
Opera recensita:
"L'addestratore" di Jeffery Deaver
Editore: Rizzoli, 2011
Genere: thriller
Ambientazione: Stati Uniti
Pagine: 607
Prezzo: 14,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.
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