Sinossi:
Gli hobbit sono (o erano) gente piccola, alta all'incirca la
metà di noi, e più bassa dei barbuti nani. Gli hobbit non hanno barba. In loro
c'è poco o niente di magico, a parte quella magia di tipo comune e quotidiano
che li aiuta a sparire silenziosi e rapidi quando persone ingombranti e stupide
come me e voi gli capitano intorno, con un rumore da elefante che essi sono in
grado di sentire a un miglio di distanza. Pubblicato
per la prima volta nel 1937, «Lo Hobbit» è per i lettori di tutto il mondo il
primo capitolo del «Signore degli Anelli», uno dei massimi cicli narrativi del
XX secolo. Protagonisti della vicenda sono, per l'appunto, gli hobbit, piccoli
esseri «dolci come il miele e resistenti come le radici di alberi secolari»,
che vivono con semplicità e saggezza in un idillico scenario di campagna: la
Contea. La placida esistenza degli hobbit viene turbata quando il mago Gandalf
e tredici nani si presentano alla porta dell'ignaro Bilbo Baggins e lo
trascinano in una pericolosa avventura. Lo scopo è la riconquista di un
leggendario tesoro, custodito da Smaug, un grande e temibile drago. Bilbo,
riluttante, si imbarca nell'impresa, inconsapevole che lungo il cammino
s'imbatterà in una strana creatura di nome Gollum.
Commento:
Chi mi legge da un po' ormai lo saprà, dico sempre di non
amare il fantasy ed in effetti non mi attira particolarmente. Però, salvo rari
casi, le poche volte che mi ci sono avvicinata sono rimasta soddisfatta di ciò
che ho letto e devo dire che questa non fa eccezione. Lo Hobbit è un romanzo
gradevolissimo che introduce la saga del Signore degli anelli. In apertura
facciamo subito la conoscenza di Bilbo Baggins, uno hobbit piccolo, ma molto
intelligente ed ingegnoso. Bilbo, con la mansione di scassinatore, viene
coinvolto dallo stregone bianco Gandalf in un'avventura tanto strampalata
quanto pericolosa: recuperare un tesoro custodito da un feroce drago in cima ad
una montagna. Il tesoro apparteneva ai nani e più precisamente al nonno
dell'attuale re dei nani che è pronto a riappropriarsi di ciò che gli spetta in
compagnia di altri dodici esemplari della specie. Riluttante a lasciarsi
coinvolgere e soprattutto ad allontanarsi dalla sua confortevolissima caverna,
Bilbo intraprende tuttavia questo viaggio che, insieme ai nani, lo condurrà
attraverso terre selvagge e a contatto con creature tra le più strane e
diverse, alcune buone come le aquile, altre tremende come i ragni, gli orchi e
i lupi. La strada fino al tesoro sarà lunga e impervia e non è detto che, una
volta raggiunto, i guai siano finiti.
Un bel libro avventuroso e accattivante, scritto con prosa
semplice che induce a proseguire la lettura. Una lettura consigliata e, per quanto
mi riguarda, un altro pregiudizio sfatato.
Opera recensita: "Lo Hobbit" di John R. R. Tolkien
Editore: Bompiani, prima ed. 1937
Genere: fantasy
Pagine: 410
Prezzo: 11,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8.
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