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venerdì 12 giugno 2020

RECENSIONE: JOHN R. R. TOLKIEN - LO HOBBIT


Sinossi:
Gli hobbit sono (o erano) gente piccola, alta all'incirca la metà di noi, e più bassa dei barbuti nani. Gli hobbit non hanno barba. In loro c'è poco o niente di magico, a parte quella magia di tipo comune e quotidiano che li aiuta a sparire silenziosi e rapidi quando persone ingombranti e stupide come me e voi gli capitano intorno, con un rumore da elefante che essi sono in grado di sentire a un miglio di distanza. Pubblicato per la prima volta nel 1937, «Lo Hobbit» è per i lettori di tutto il mondo il primo capitolo del «Signore degli Anelli», uno dei massimi cicli narrativi del XX secolo. Protagonisti della vicenda sono, per l'appunto, gli hobbit, piccoli esseri «dolci come il miele e resistenti come le radici di alberi secolari», che vivono con semplicità e saggezza in un idillico scenario di campagna: la Contea. La placida esistenza degli hobbit viene turbata quando il mago Gandalf e tredici nani si presentano alla porta dell'ignaro Bilbo Baggins e lo trascinano in una pericolosa avventura. Lo scopo è la riconquista di un leggendario tesoro, custodito da Smaug, un grande e temibile drago. Bilbo, riluttante, si imbarca nell'impresa, inconsapevole che lungo il cammino s'imbatterà in una strana creatura di nome Gollum.

Commento:
Chi mi legge da un po' ormai lo saprà, dico sempre di non amare il fantasy ed in effetti non mi attira particolarmente. Però, salvo rari casi, le poche volte che mi ci sono avvicinata sono rimasta soddisfatta di ciò che ho letto e devo dire che questa non fa eccezione. Lo Hobbit è un romanzo gradevolissimo che introduce la saga del Signore degli anelli. In apertura facciamo subito la conoscenza di Bilbo Baggins, uno hobbit piccolo, ma molto intelligente ed ingegnoso. Bilbo, con la mansione di scassinatore, viene coinvolto dallo stregone bianco Gandalf in un'avventura tanto strampalata quanto pericolosa: recuperare un tesoro custodito da un feroce drago in cima ad una montagna. Il tesoro apparteneva ai nani e più precisamente al nonno dell'attuale re dei nani che è pronto a riappropriarsi di ciò che gli spetta in compagnia di altri dodici esemplari della specie. Riluttante a lasciarsi coinvolgere e soprattutto ad allontanarsi dalla sua confortevolissima caverna, Bilbo intraprende tuttavia questo viaggio che, insieme ai nani, lo condurrà attraverso terre selvagge e a contatto con creature tra le più strane e diverse, alcune buone come le aquile, altre tremende come i ragni, gli orchi e i lupi. La strada fino al tesoro sarà lunga e impervia e non è detto che, una volta raggiunto, i guai siano finiti.
Un bel libro avventuroso e accattivante, scritto con prosa semplice che induce a proseguire la lettura. Una lettura consigliata e, per quanto mi riguarda, un altro pregiudizio sfatato.

Opera recensita: "Lo Hobbit" di John R. R. Tolkien
Editore: Bompiani, prima ed. 1937
Genere: fantasy
Pagine: 410
Prezzo: 11,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8.


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