Sinossi:
«Non c’è un
problema che un farmaco non curi, mamma lo dice sempre. A casa nostra non si
parla, si prendono medicine. Così lei mi dà il Dulcolax ogni sera perché sono
una bambina grassa. Due compresse, quattro, otto. E io non so che legame ci sia
tra il Dulcolax e una bambina grassa, visto che non dimagrisco...»
C’è un peso che non si può
perdere, anche quando l’hai perso tutto. Matilde lo sa: la mamma, bulimica,
passa le giornate a vomitare; lei ha cominciato a ingrassare quando aveva sei
anni ed è affamata da una vita. A scuola elemosina biscotti, a casa ruba il
pane, e intanto sogna che le taglino la mano. Ottanta chili a sedici anni, a
diciotto quarantotto; Matilde va in America a studiare, splende, ma la fame e
la paura le vengono dietro. Finché, dopo la morte della madre, il tracollo
finanziario del padre e una relazione violenta, supera i centotrenta chili. E
quando esce, c’è sempre qualcuno che la guarda con disprezzo. Allora
Matilde si chiude in casa per tre anni, e sui social si finge normale. Ma che
vuol dire normale?
Commento:
Ci sono libri folgoranti, che ti catturano dalla prima
pagina e non ti mollano più; ci sono libri che all'inizio ti lasciano perplessa,
che continui a leggere per capire dove vogliono arrivare e senza neanche
accorgertene ti ritrovi a girare l'ultima pagina e realizzi che ne sei rimasta
soggiogata; ci sono, poi, libri che no, proprio non riescono a conquistarti –
nonostante siano tutt'altro che brutti – ma che consigli lo stesso perché affrontano
argomenti di cui è necessario parlare. Non superare le dosi consigliate fa
parte di quest'ultima categoria, almeno per me. Il libro affronta un tema
spinoso e, purtroppo, poco dibattuto: l'obesità ed in particolare il Binge
Eating disorder o disturbo da alimentazione incontrollata, ossia quel disturbo
alimentare che porta chi ne è affetto a mangiare fino ad ingrassare moltissimo,
salvo poi perdere tantissimo peso e di nuovo ingrassare. Matilde, la
protagonista di questa storia, ha sempre amato mangiare, sin da quand'era una
bambina, in particolare da dopo la nascita del fratellino Leo. Adesso, a 46
anni, è obesa (pesa 130 kg) ed analizza la sua vita e le fasi che l'hanno
contraddistinta, a partire dalla famiglia disfunzionale per arrivare al periodo
universitario, alle relazioni sbagliate, alle violenze, ai problemi sul lavoro.
Un'analisi impietosa e imparziale, lucida, completa e complessa che fa parte
del percorso che oggi, consapevolmente ha indeciso di intraprendere per
accettarsi così com'è. Il libro affronta un tema, quello della bulimia e del
BED, di cui si parla troppo poco ed in termini errati: se l'anoressia, dopo
tanto tempo, è giunta oggi ad una sorta di accettazione, di metabolizzazione
del problema, non così per i disturbi che portano ad essere grassi. Una lettura
interessante, sì, ma molto, troppo ridondante: un flusso di coscienza a tratti
asistematico e disordinato che a tratti ho faticato a portare a termine. Lo
consiglio, tuttavia, per il tema affrontato… non posso dire, però, di aver
apprezzato lo stile.
Opera recensita: "Non superare le dosi
consigliate" di Costanza Rizzacasa D'Orsogna
Editore: Guanda, 2020
Genere: narrativa italiana
Ambientazione: Italia-America
Pagine: 272
Prezzo: 18,00 €
Consigliato: sì/no
Voto personale: 6,5.
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