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sabato 5 giugno 2021

RECENSIONE: PAOLA BARBATO - L'ULTIMO OSPITE

Sinossi:

All'inizio è solo una sensazione, un fastidio. L'odore di polvere mista a muffa, certo. Ma anche qualcosa di stonato, un dettaglio fuori posto. È questo ciò che prova Letizia quando mette piede per la prima volta a Olimpia d'Arsa, una villa antica e quasi in rovina in cui è costretta a rinchiudersi per qualche giorno con Flavio, il notaio che le ha dato un lavoro e una ragione per ricominciare. La proprietaria della casa è morta novantenne senza eredi né testamento e i lontanissimi parenti si sono fatti avanti come bestie avide e feroci, pronti a scannarsi tra loro per impossessarsi della tenuta. E di tutto quello che c'è dentro. Un incarico come tanti. Ma non questa volta. Sono solo piccoli dettagli che non combaciano, un cuscino spostato, una serie infinita di armadi nascosti nella boiserie, il cane di Letizia, che in quella casa non vuole entrare, e una luce azzurra, comparsa per brevi istanti una notte dalle bocche di lupo del seminterrato. Sono solo scherzi della mente, si ripete Flavio, compreso nella propria razionalità. Ma Letizia è certa che non sia così e la sua fervida immaginazione si accende quando trova oggetti infantili sepolti nella casa, ciocche di capelli biondi, muffole, piccoli trofei. Perché una donna senza figli né nipoti avrebbe dovuto conservarli? Perché avrebbe dovuto nasconderli? Ora Flavio e Letizia sono dentro senza possibilità di uscire e il più atroce dei dubbi si insinua nelle loro menti così diverse: e se non fossero soli?

 

Commento:

Lo so, lo so, per un'appassionata di thriller come me è quasi un delitto essere arrivata fino ad oggi senza aver letto nulla di Paola Barbato… ma tranquilli, ora che ho cominciato mi rifarò presto del tempo perduto: L'ultimo ospite è il primo libro che leggo di questa brava autrice italiana, ma di certo non sarà l'ultimo. Non si capisce per niente che mi è piaciuto molto, vero?

Fra tanti noir, gialli più o meno soft, psycho, medical, legal, spy, chiber.... è bello trovare un buon thriller adrenalinico e goderselo senza star dietro a troppe etichette o classificazioni. È un thriller puro, come non me ne capitavano fra le mani da tempo: è ben scritto, ben architettato, con quell'attenzione ai dettagli che a me piace tanto… un vero piacere leggerlo. Le pagine girano senza sosta mentre, accompagnati da un costante, piacevole brivido alla schiena, ci appassioniamo alle vicende di Flavio e Letizia, un giovane notaio e la sua sgraziata ma preziosa assistente rinchiusi in una villa ad inventariare i milioni di cianfrusaglie accumulate da una vecchia, avara signora appena trapassata. Solo che, fra quell'accozzaglia di ninnoli e cose di valore variabile, c'è qualcosa che stona, che non dovrebbe essere lì… qualcosa che è strano conservare, specie se a farlo è una signora senza figli e nipoti che non sembrava avere familiarità con le bambine… è Letizia a notare per prima le stranezze, lei che ha una gran fantasia e una fervida immaginazione, ma ben presto anche il gioviale, professionale e razionale Flavio appare turbato… e se in quella grande casa non fossero soli? Un libro che, ne sono certa, piacerà molto agli appassionati del genere… non troppo adatto, invece, a chi si fa prendere dall'ansia o è suggestionabile: qui non si scherza, la tensione c'è tutta, i brividi pure. Questo è un bel thriller, quindi non è un thriller leggero. Se pensate di farcela, beh, leggetelo: sarete premiati.

 

Opera recensita: "L'ultimo ospite" di Paola Barbato

Editore: Piemme, 2021

Genere: thriller

Ambientazione: Nord Italia

Pagine: 413

Prezzo: 18,50 €

Consigliato: sì

Voto personale: 9

      

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