Sinossi:
«La mia è una storia antica,
scritta nelle ossa. Sono antiche le ceneri di cui sono figlia, ceneri da cui,
troppe volte, sono rinata. E a tratti è un sollievo sapere che prima o poi la
mia mente mi tradirà, che i ricordi sembreranno illusioni, racconti
appartenenti a qualcun altro e non a me.
È quasi un sollievo sapere che è giunto il
momento di darmi una risposta, e darla soprattutto a chi ne ha più bisogno.
Perché i miei giorni da commissario stanno per terminare.
Eppure, nessun sollievo mi è concesso.
Oggi il presente torna a scivolare verso il
passato, come un piano inclinato che mi costringe a rotolare dentro un buco
nero.
Oggi capirò di dovere a me stessa, alla mia
squadra, un ultimo atto, un ultimo scontro con la ferocia della verità.
Perché oggi ascolterò un assassino, e
l’assassino parlerà di me.»
Dopo Fiori
sopra l’inferno e Ninfa
dormiente, torna il commissario Teresa Battaglia in una storia
intrisa di spietatezza e compassione, di crudeltà e lealtà, di menzogna e
gentilezza. L’indagine più pericolosa per Teresa, il caso che segna la fine di
un’epoca.
Commento:
Ritrovare Teresa Battaglia è, ormai, un piacere cui è
difficile sottrarsi, tantomeno rinunciare: questa commissaria
dall'autorevolezza naturale e dall'umanità debordante ha conquistato i cuori di
tanti lettori, compreso il mio, sin dalla sua prima comparsa in Fiori sopra
l'inferno. La ritroviamo, in questo nuovo romanzo, più provata, fragile,
coraggiosa che mai: la sua malattia è giunta ad un punto cruciale, che le rende
difficile – se non impossibile – continuare nel suo lavoro. Teresa lo sapeva
che questo momento sarebbe arrivato e che sarebbe stato difficile, ma non
immaginava che a complicare le cose ci sarebbe stato il passato, un passato
struggente e pericoloso, un nodo doloroso che le cambiò la vita e che resta
ancora da sciogliere… un nodo incarnato da un uomo che ha ucciso e salvato e
che torna a far parlare di sé.
Figlia della cenere è un noir diverso dai precedenti della
serie, sebbene ugualmente intenso e trascinante: è diverso perché il suo
fascino non si concentra tanto sulla natura circostante, sul territorio, sul
male che viene da fuori, quanto invece su quello che tocca Teresa da vicino, da
dentro. È un romanzo profondamente introspettivo, una specie di resa dei conti
che ci permette di conoscere meglio Teresa, il suo passato, ciò che l'ha resa
la roccia che è, per poter scendere all'inferno con lei, per tenerla per mano
mentre affronta i suoi demoni. Non è l'ultima volta che la incontriamo, per fortuna:
il finale è più che aperto e guida verso nuovi spunti, nuovi sviluppi e – c'è
da scommetterlo – nuove emozioni.
Opera recensita: "Figlia della cenere" di Ilaria
Tuti
Editore: Longanesi, 2021
Genere: noir, seriale
Pagine: 368
Prezzo: 18,60 €
Consigliato: sì
Voto personale: 9.
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