Sinossi:
La vista che si presenta di fronte a Viola
Guarino, anatomopatologa chiamata per un sopralluogo sulla scena del delitto, è
orribile: un uomo con la testa spaccata, letteralmente, in due. È un ingegnere
di origini lucane che da tempo abita a Varese, tornato al paese per affari. Ma
quali affari? La sua efficientissima segretaria – e forse amante – ne ha perso
per ore le tracce proprio alla vigilia di un accordo milionario. E la moglie
Leda, che detesta la Basilicata, si mostra vaga fino al punto di essere
sospetta.
Le fin troppo sensibili «antenne» di
Viola, un po’ scienziata e un po’ strega, colgono una tensione erotica più
torbida rispetto a un semplice triangolo – o quadrato – extraconiugale. O forse
si sta lasciando influenzare dal ritorno del sostituto procuratore Loris
Ferrara, irresistibile e sfuggente come il giorno in cui si sono incontrati – e
come il giorno in cui si sono lasciati? Prima che possa fare ordine tra prove,
intuizioni e sentimenti, però, si scopre un nuovo cadavere. C’è stata un’altra
vittima, prima dell’ingegnere. L’assassino firma i suoi crimini lasciando al
suo passaggio tracce che sembrano sberleffi: una mappa del territorio fin
troppo dettagliata, una pagina dalla Divina Commedia. Non c’è dubbio che
colpirà ancora.
Una Matera invernale e inquietante, di
straordinario fascino tra tempeste e gravine, fa da sfondo a una corsa contro
il tempo sulle tracce di un serial killer implacabile. Per inseguirlo, in sella
alla sua moto, Viola Guarino dovrà attraversare diverse sfumature di nero:
dentro e fuori dall’animo umano.
Commento:
Fascinazione, malia, sensualità, inquietudine,
brivido, mistero… sono solo alcuni degli elementi – anzi, delle sensazioni
intense – che ritroviamo in Nero lucano, il secondo romanzo con protagonista
l'anatomopatologa Viola Guarino. Mentre, sul piano sentimentale, confusione,
smarrimento, amarezza e voglia di ribellione si mescolano ad una tensione
erotica quasi opprimente, una scia nera guida i passi della dottoressa un po'
strega che ama parlare con la gente, sentire cosa gli altri hanno da dire o,
molto più spesso, non vorrebbero dire. Istinto, sesto senso, preveggenza,
profonda sensibilità, capacità di decifrare altri segni, predisposizione a cogliere
sollecitazioni metafisiche unite al legame viscerale con la sua terra e la sua
gente si uniscono al rigore scientifico: un mix perfetto che rende Viola
Guarino la migliore, ma anche la più chiaccherata, guardata con sospetto, osservata
speciale. Ma che Viola sia tenace e sappia fare bene il suo lavoro è un fatto,
perciò quando le viene sottoposto il cadavere di un ingegnere grottolese lei deve
capire, guardare ciò che gli altri non colgono, ascoltare ciò che gli altri non
sentono… e lo stesso farà con le altre vittime, finché non arriverà, non senza
fatica e tribolazioni, alla soluzione
del caso. Tra personaggi ingombranti e figure eteree, si viaggia in bilico tra
la bellezza crepuscolare e struggente delle terre del Sud d'inverno e quel senso di imminente tragedia
che precede la morte violenta. Incontrare Viola Guarino vuol dire immergersi in
un mondo a metà tra l'estrema concretezza e la volatilità di una sensazione,
vuol dire lasciarsi guidare tra le pagine che raccontano il fascino nero di una
terra stordente ed ammaliatrice. Un viaggio dal quale è difficile tornare nello
stesso stato di quando si era partiti e dal quale è altrettanto difficile
staccarsi: l'auspicio è di ritrovarla presto in nuove storie, Viola Guarino,
perché la voglia di incontrarla e di percorrere con lei, a bordo della sua
moto, vie antiche che sanno di terra e di storia, è davvero tanta.
Opera recensita: "Nero lucano"
di Piera Carlomagno
Editore: Solferino, 2021
Genere: noir, seriale
Ambientazione: Basilicata
Pagine: 352
Prezzo: 18,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 9.
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