Sinossi:
Essere un moderatore di contenuti
significa vedere l'umanità al suo peggio, ma Kayleigh ha bisogno di soldi. Ecco
perché accetta un incarico per una piattaforma di social media di cui non le è
permesso fare il nome. La sua responsabilità consiste nell'esaminare video e
foto offensivi, sproloqui e teorie cospirative, e decidere quali debbano essere
rimossi. È un'attività estenuante. Kayleigh e i suoi colleghi trascorrono le
giornate guardando le cose più orribili sui loro schermi, e valutandole secondo
le linee guida dell'azienda, che cambiano in continuazione. Eppure lei sente di
essere nel posto giusto. È brava nel suo ruolo, trova amici tra gli altri
moderatori e, quando si innamora della sua collega Sigrid, per la prima volta
il futuro le sembra luminoso. Ma presto il lavoro inizia a cambiarli tutti,
facendo deragliare le loro vite in modi allarmanti. Quando i colleghi crollano
uno dopo l'altro, quando Sigrid diventa sempre più distante e fragile, quando i
suoi amici cominciano a sposare le stesse teorie cospirazioniste che dovrebbero
valutare, Kayleigh si chiede se quel che fanno non sia troppo per loro. Eppure
lei sta benissimo. O no? Ambientato nel mondo tossico dei moderatori di
contenuti, Questo post è stato rimosso è una storia potente e
attuale su chi o che cosa determini la nostra visione del mondo. Esplora il
concetto di moralità e di come sia fluido, mutando costantemente a seconda di
dove e con chi ci troviamo, e mette in luce il potere delle grandi aziende
tecnologiche, il modo in cui ci controllano e alla fine ci cambiano per sempre.
Commento:
Libro dal titolo eloquente, "Questo post è stato rimosso"
ci fornisce una fotografia di uno spaccato della società dei giorni nostri che troppo
spesso – più o meno consapevolmente – ignoriamo: quale effetto hanno i social
network nella nostra vita? Un effetto importante e subdolo, a giudicare da
quanto mette in luce Hanna Bervoets in queste pagine, specie se si passano
molte ore a stretto contatto col mondo social magari per lavoro. La
protagonista, nonché voce narrante, è una giovane donna che, per necessità,
trova lavoro come moderatrice di contenuti presso un'azienda il cui committente
è una piattaforma social di cui non le è permesso fare il nome (ma poco
importa, in fondo, per quanto sia comunque facilmente identificabile a chi
bazzichi un po' i social). Insieme ai suoi colleghi, questa donna, Kayleigh, si
ritrova ogni giorno, per molte ore, a guardare su uno schermo contenuti segnalati
come molesti o inappropriati e a doverli valutare rapidamente in base a linee guida
che cambiano continuamente. In quanto moderatrice, deve decidere se e perché un
certo contenuto può o non può restare online. In pratica, però, Kayleigh e gli
altri si ritrovano a guardare ogni giorno il peggio del peggio che un cervello
umano sia in grado di partorire. E questo, anche se non vuoi, anche se non te
ne accorgi, alla lunga ti cambia. Cambia le tue prospettive, spinge un po' di
più l'asticella del tollerato o tollerabile, ti rende disilluso, ti crea disturbi
fisici, arriva persino ad influenzare le tue idee. Non ci credete? Ebbene,
leggete qui, quel che succede a Kayleigh, ai suoi colleghi, a Sigrid, la collega
di cui Kayleigh s'innamora – ricambiata – e che dopo poco tempo diventa
un'altra donna. Non vi basta ancora? Pensate sia solo "un'opera di
fantasia"? Bene, ci sono tanti studi cui far riferimento se si vuole
approfondire. E in fondo è a questo che serve il romanzo di Hanna Bervoets: è
troppo breve per essere esaustivo, ma getta un sasso, smuove le acque e ci
mostra un problema che merita attenzione. Consigliato.
Opera recensita: "Questo post è stato rimosso" di
Hanna Bervoets
Editore: Mondadori, 2022
Traduttore: Francesco Panzeri
Genere: narrativa straniera
Ambientazione: non definita
Pagine: 108
Prezzo: 17,50 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.
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