Sinossi:
Sul limite estremo della città di Palermo, nella più
difficile delle periferie di oggi, dieci ragazzi raccontano in prima persona la
loro vita, i loro sogni, il loro poco destino. Il quartiere è il Cep, Centro
Edilizia Popolare, dove promiscuità e malavita regnano sovrane, e dove l'unica
legge sembra essere il possesso delle cose e delle persone. In queste spianate
di cemento i bambini possono allontanarsi e non fare più ritorno, le ragazzine
diventano donne troppo in fretta e i maschi crescono con l'idea che per
ottenere ciò che desideri ogni mezzo è lecito. Lontanissima c'è Palermo, con i
suoi splendidi monumenti e le chiese antiche che i ragazzi del Cep non hanno
mai visto, come il mare. In un avvicendarsi di speranza e rassegnazione ognuno
dei personaggi si racconta, con lucidità, senza filtri. Scopriamo così che la
crudeltà non è una prerogativa degli adulti, ma un peccato originale che si
trasmette di padre in figlio in un continuo gioco dei ruoli, alternando vittime
a carnefici. Francesca Maccani, alla sua opera prima, compone un romanzo
corale, struggente e verissimo.
Commento:
Sara insegna matematica alle medie. Da circa un anno, dal
Trentino, ha seguito il marito che voleva tornare a Palermo, dov'è cresciuto,
anche se a lei è costato fatica andar via dalla sua terra per approdare, per
giunta, su un'isola alla quale non riesce ad abituarsi. Il caso poi ha voluto
che come sede di insegnamento le venisse assegnata una scuola del CEP,
periferia estrema e disagiata di Palermo, lontana dalla città, un altro mondo
rispetto all'opulenza snob del centro e alla bellezza affollata di Mondello. Sara non è perfetta, tutt'altro, e non finge di esserlo e lo stesso vale per i suoi alunni. I
ragazzi che Sara incontra lì, in classe, raccontano storie a cui non ci si
abitua, a cui nessun docente è preparato davvero. Sono facce segnate dal
degrado, dalla miseria, dalla povertà educativa e culturale; un mondo a parte
rispetto a tutti i canoni educativi classici. Eppure le loro sono voci vere,
spiazzanti, i loro sono racconti dolorosi che ci obbligano a non girarci
dall'altra parte, a guardare in faccia il nero. Non è facile leggere queste
storie, ma è necessario. Perché per ogni centro c'è una periferia da salvare,
perché per ogni adulto deviato per cui non si può più fare niente ci potrebbe
essere un ragazzo che ha ancora una possibilità.
Opera recensita: "Fiori senza destino" di Francesca
Maccani
Editore: Sem, 2019
Genere: narrativa italiana
Ambientazione: Palermo
Pagine: 138
Prezzo: 15,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8.
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