Sinossi:
Quando "Il grande quaderno" apparve in Francia a
metà degli anni Ottanta, fu una sorpresa. La sconosciuta autrice ungherese
rivela un temperamento raro
in Occidente: duro, capace di guardare alle tragedie con
quieta disperazione. In un Paese occupato dalle armate straniere, due gemelli,
Lucas e Klaus,
scelgono due destini diversi: Lucas resta in patria, Klaus
fugge nel mondo cosiddetto libero. E quando si ritroveranno, dovranno
affrontare un Paese di
macerie morali. Storia di formazione, la "Trilogia
della città di K" ritrae un'epoca che sembra produrre soltanto la
deformazione del mondo e degli uomini,
e ci costringe a interrogarci su responsabilità storiche
ancora oscure.
Commento:
Di solito, quando termino la lettura di un libro, cerco degli
aggettivi che possano riassumerne il contenuto e le mie impressioni.
L’aggettivo che, sin dalle prime pagine, ho associato a questo libro è
“strano”; quello che si è aggiunto a fine lettura è “delirante”: “Trilogia
della città di K.” Racconta la storia di due gemelli, Lucas e Klaus, che devono
fare i conti con la guerra e le sue conseguenze. Ma questo non è un libro
normale, non segue i consueti canoni della narrazione… non si sa, in questa
storia o pluralità di versioni di storia, cosa sia vero e cosa non lo sia. Qual
è la verità? Klaus e Lucas si sono separati a nove anni consapevolmente? Hanno
subito una separazione forzata a quattro anni? Qual è stato il destino dei loro
genitori? Si sono mai ritrovati davvero? Cos’è realtà e cos’è manoscritto? Io,
ancora, non saprei dirlo con certezza. Comunque, al di là della trama in sé,
questo libro presenta molti spunti di riflessione: la guerra e i cambiamenti
che porta nelle vite delle persone, l’istruzione, la sessualità, la moralità…
Tutti temi che meriterebbero una lettura ed un’analisi approfondita. Per quanto
mi riguarda, leggere questo libro è stata un’esperienza estraniante che,
tuttavia, consiglio e certamente ripeterò: non basta una sola lettura per
capire a pieno questo libro, la prima serve a farsi un’idea di base, la seconda
per stravolgere le poche certezze e la terza, forse, per capirci davvero
qualcosa!
Opera recensita: “Trilogia della città di K.” Di Agota
Kristof
Editore: Einaudi, prima ed. 1986, prima ed. italiana 1998
Genere: narrativa straniera
Ambientazione: non definita
Pagine: 384
Prezzo: 12,50 €
Consigliato: sì
Voto personale: 7,5
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