Sinossi:
In molti conoscono la storia del barbaro assassinio di Lev
Trotskj per mano di Ramón Mercader del Río, agente segreto spagnolo
naturalizzato sovietico operante nel NKVD durante il governo di Stalin.
Tuttavia pochi sanno che per avvicinarsi il più possibile alla casa di Trotskj,
esiliato in Messico, al fine di colpirlo, Mercader dovette infiltrarsi nella
vita di una donna a lui molto vicina, un'ebrea americana segretaria e
traduttrice di Trotskj. L'autrice dà voce a questo personaggio straordinario,
Sylvia Ageloff, che per anni, dopo l'assassinio di Trotskj nel '40 e le lunghe
cure psichiatriche cui si sottopose, scelse di isolarsi dal mondo e di non
rilasciare più alcuna intervista su quegli accadimenti, raccontandone la vita,
l'impegno politico, l'attivismo sociale, l'idealismo ma anche la fragilità, la
disperazione e la forza di riscattarsi da un destino manovrato.
Commento:
"L'amor che move il sole e l'altre stelle"… mai
citazione si rivelò più appropriata per individuare il fulcro di questo
romanzo.
In questo suo ultimo lavoro Francesca Palumbo racconta,
infatti, la storia di Sylvia Ageloff, donna poco conosciuta ma – suo malgrado –
importantissima in una vicenda oscura che contribuì a cambiare il quadro
politico mondiale negli anni '40. Cosa portò questa giovane ebrea americana,
psicologa infantile nonché militante nel Partito Comunista, segretaria e
traduttrice di Lev Trotskj, ad essere accusata di concorso nell'omicidio di
quello che considerava il suo maestro,
il suo faro, il suo padre spirituale? L'amore. Ecco cosa fu, senza bisogno di
artifici o giri di parole… l'amore per un manipolatore, un affabulatore, un
bello e impossibile che, invece, sembrava fin troppo a portata di mano. E sembra
così strano, una volta di più, rendersi conto che dalle piccole cose, dalle
singole decisioni sbagliate incastrate in un puzzle storto, si fa la Storia. E
questa sensazione diventa ancor più dirompente se a raccontarci le vicende
passo dopo passo è la viva voce di chi le vive.
Con lo stile vibrante che le è proprio, con questa sua prosa
efficace, incisiva e puntuale, in "Hai avuto la mia vita", Francesca
Palumbo dà voce a Sylvia Ageloff, in un intenso memoir fatto di pensieri
quotidiani ed intimi, emozioni, incertezze, piccole e grandi felicità. Ma
l'esercizio della memoria non fa sconti, può essere impegnativo e doloroso,
perciò troviamo, in queste pagine, anche l'impeto di un cuore ingannato, abusato
e ferito, se possibile ancor più ardente di quello amoroso. Conoscere l'ardore
e i tormenti di questa donna e farlo in un'esperienza di lettura così immersiva
è, per noi lettori, un regalo. È l'ennesimo, agognato incontro con la bellezza
che ognuno di noi in cuor suo si aspetta ogni volta che apre un libro. Il
grazie, perciò, all'autrice è doppiamente sentito: grazie per averci fatto
conoscere questa pedina della storia, per averci fatto sentire così forte l'unicità
della sua voce di donna impegnata politicamente, innamorata e tormentata, e
grazie di averlo fatto in modo così personale ed accorato, con tanta cura e
passione.
Una lettura consigliata, sia per il suo valore storico, sia
per la sua bellezza.
Opera recensita: "Hai avuto la mia vita" di
Francesca Palumbo
Editore: Besa Muci, 2021
Genere: narrativa italiana
Pagine: 188
Prezzo: 15,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.
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