Sinossi:
Alex, Christine, Zachary, Lydia si conoscono da quando hanno
vent'anni, anche da prima, e ora ne hanno un po' più di cinquanta. Hanno amato,
odiato, scelto strade giuste e sbagliate, o non hanno scelto affatto; hanno
cresciuto bambini, creato case, covato e soffocato ambizioni. Quando Zachary
muore all'improvviso l'equilibrio magico che reggeva il loro quartetto salta;
Lydia, l'eterna seduttrice, non sa stare da sola, va a vivere a casa di Alex e
Chris, occupa un territorio non suo col disordine degli oggetti e l'invadenza
affascinante che è sempre stata il suo tratto. Ciò che succede è imprevisto e
insieme fatale. Ma questo non è solo un romanzo di coppie fluide, di amore e
amicizia e ancora amore intrecciati fino a cancellare o calpestare i limiti;
c'è anche l'arte, comprata e venduta da Zachary nella sua bonomia esuberante,
cercata e praticata con fatica e pudore da Chris, ripudiata per orgoglio da
Alex; ci sono i figli: la selvatica Grace, la solida, seria Isobel, l'ombroso
Sandy con la sua musica; e ci sono le città belle: la Londra dei vicoli segreti
e delle gallerie, sempre tagliata da una luce prodigiosa, e Venezia, luogo di
una vacanza pigra ed equivoca. Tessa Hadley fa musica da camera con le parole,
le sceglie una per una, gioca con le simmetrie e i contrasti, racconta
semplicemente la vita, che semplice non è mai.
Commento:
Confesso che non sapevo bene cosa aspettarmi da questo libro.
Leggendo la quarta di copertina avevo immaginato un romanzo rosa, o forse
conturbante, o anche qualcosa di profondo… non mi aspettavo, invece, di annoiarmi
così tanto. Il libro parla di un equivoco e abbastanza scontato ménage a
quattro tirato avanti per più di trent'anni; un gioco di equilibri tra due
coppie che giocoforza e prevedibilmente doveva finire male. Non ho trovato,
però, un fine ultimo, un messaggio, qualcosa da ricordare in queste pagine… la
storia mi è sembrata fine a se stessa, neanche troppo originale, senza pregi di
sorta. Intendiamoci, il libro non è brutto, ma non è neppure bello e
soprattutto non mi ha trasmesso assolutamente niente se non, appunto, noia. Per
questi motivi non mi sento di consigliarlo… spiacente.
Opera recensita: "L'arte del matrimonio" di Tessa
Hadley
Editore: Bompiani, 2022
Traduttore: Milena Zemira Cicimarra
Genere: narrativa straniera
Ambientazione: Inghilterra
Pagine: 272
Prezzo: 18,00 €
Consigliato: no
Voto personale: 6.
Nessun commento:
Posta un commento