Sinossi:
Lucy Honeychurch e George Emerson sono i due protagonisti del
romanzo di Edward Morgan Forster. Intorno alla loro contrastata vicenda
sentimentale l'autore affronta uno dei suoi temi preferiti: quello del cuore
non sviluppato e della lacerazione tra perbenismo ed emotività. E' l'anima
stessa dell'Inghilterra, un'anima nordica, gotica, puritana, contrapposta allo
spirito mediterraneo, gioioso, pagano e rinascimentale che i due protagonisti
non a caso respirano proprio a Firenze, dove è ambientata la prima parte del
libro.
Commento:
"Camera con vista" è uno di quei romanzi che mi
fanno desiderare come non mai di avere – o di trovare – le parole giuste per
esprimere le sensazioni che mi ha lasciato la lettura. Comincio col dire che
non mi è dispiaciuto. Non mi spingo oltre nell'apprezzamento perché di Forster
ho letto anche Passaggio in India e quello sì che mi era piaciuto molto… Camera
con vista non è, a parer mio, allo stesso livello, probabilmente perché qui si
avverte forte l'anacronismo delle considerazioni morali. In poche parole - e concedetemi il
francesismo - questo libro puzza un po' di naftalina, come quei vestiti belli
ma lasciati troppo tempo in fondo all'armadio, e credo che l'autore lo sapesse
benissimo. Mi spiego meglio: entrambi i romanzi che ho
letto di quest'autore sono fortemente incastonati nel tempo in cui sono
scritti, ma mentre in Passaggio in India non si avverte mai la tentazione di
fare un raffronto con l'oggi, qui le considerazioni morali e le nette e
continue prese di posizione dei personaggi mettono costantemente in risalto il
fatto che questo romanzo sia stato scritto ai primi del Novecento e che,
probabilmente, l'autore volesse sottolineare quanto un certo perbenismo di
facciata, un tal rigore costruito, fosse obsoleto e superato già allora, in
favore di un vivere più libero, sincero e appassionato. Così come accadeva in
Passaggio in India, anche Camera con vista è basato su diverse
contrapposizioni: l'Inghilterra viene qui contrapposta all'Italia, gli inglesi
all'estero vengono distinti prima tra turisti e stanziali e poi contrapposti –
per temperamento – agli italiani… Da qui si generano poi paragoni sul piano
morale che infarciscono la trama e sono così forti e spiccate da cambiarne gli
sviluppi. C'è poi, in entrambi i romanzi, un punto di rottura – che si trova
più o meno ad un terzo della storia -, un evento in grado di rompere gli
equilibri, di ingenerare un cambiamento radicale nella vita dei protagonisti,
una frattura nel pensiero rispetto al "prima". Tutti elementi che
caratterizzano l'opera di Forster e la rendono vagamente prevedibile, ma
rassicurante. A questo punto sono curiosa di approfondire quest'autore e di
leggere altre sue opere: al di là delle caratteristiche stilistiche, vorrei
comprendere meglio il suo pensiero che, da quel che ho letto, mi pare
interessante.
Opera recensita: "Camera con vista" di Edward
Morgan Forster
Editore: Mondadori, prima ed. 1908
Traduzione: Marisa Caramella
Genere: letteratura inglese, classici
Ambientazione: Italia-Inghilterra
Pagine: 266
Prezzo: 9,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 7.
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