Sinossi:
Tasio
Ortiz de Zárate sta per lasciare la prigione per il suo primo permesso. E Tasio
non è uno qualunque: brillante archeologo, protagonista della scena culturale e
pop con le sue trasmissioni televisive che hanno conquistato il pubblico
vent'anni fa, il professore è finito in galera per omicidio. Tasio Ortiz de
Zárate è stato condannato come serial killer. È accusato di aver ucciso
seguendo una logica macabra, lungo un percorso ideale nella tranquilla città di
Vitoria. Una città che ora si ritrova immersa nel terrore di tanto tempo fa.
Perché alla libertà di Tasio corrisponde una nuova ondata di crimini. La prima
coppia viene ritrovata nella Cattedrale Vecchia, due ragazzi di vent'anni nudi
in una posa di sconvolgente tenerezza. Mentre le indagini sono solo all'inizio,
i corpi di due venticinquenni compaiono nella Casa del Cordone, in pieno centro
e durante la festa di San Giacomo. E il giovane ispettore Unai López de Ayala
inizia la caccia. Per lui non si tratta soltanto di fermare la scia di morte,
ma di vincere la sfida contro la mente criminale che lo ha coinvolto
personalmente. E di dimostrare al suo capo, l'affascinante Alba, che seguire le
regole non è sempre la migliore strategia.
Un
thriller ipnotico dalla trama sorprendente che ha conquistato il pubblico
spagnolo: in classifica per 44 settimane, ha venduto oltre 200.000 copie ed è stato
definito il romanzo rivelazione del 2016.
Commento:
"Il silenzio della città bianca" è il primo volume
di una trilogia thriller molto, molto interessante, che unisce in sé adrenalina
e cultura popolare, investigazione e saggezza, passionalità e religiosità. E
davanti a questo mix, per giunta ambientato in Spagna (uno dei Paesi che adoro
di più), come avrei potuto io non andare in visibilio? La storia è complessa e
si sviluppa su più piani temporali tra loro legati: man mano che nel presente
vengono commessi degli omicidi, a vari livelli del passato qualcosa si srotola
e si mostra ai nostri occhi, ma non – o non sempre – a quelli di chi indaga. A
proposito, chi indaga? La storia ci viene raccontata – almeno per quanto
concerne il presente – dall'ispettore Unai Lopez de Ayala, specializzato in
profiling, che segue il caso insieme alla sua collega ed amica Estibaliz Ruiz
de Gauna. I due si conoscono da sempre e si capiscono, segnati come sono dalle
traversie del loro passato accidentato. Rispondono del loro operato ad un nuovo
arrivo nella squadra, la vicecommissaria Alba Diaz de Salvatierra, affascinante
e sfuggente. Loro e i personaggi che li circondano sembrano essere pezzi di un
meccanismo ben oliato, manovrato da qualcuno che sa ciò che fa ed ha un piano
preciso che li ingloba loro malgrado. Un thriller intriso di tradizioni, culti,
storie, questo di Eva Garcia Saenz de Urturi, ambientato in una terra in cui le
credenze popolari, i riti pagani e quelli cristiani hanno un'importanza
capitale ancora oggi. Il pensiero corre, ovviamente, alla mia amata Trilogia
del Baztan: con le dovute differenze, questo libro me la ricorda molto, e sono
certa che sarà così anche per i successivi che leggerò presto.
Opera recensita: "Il silenzio della città bianca"
di Eva García Sáenz de Urturi
Editore: Sperling & Kupfer, 2018
Traduzione: Paola Olivieri
Genere: thriller, seriale
Ambientazione: Vitoria (Paesi Baschi, Spagna)
Pagine: 456
Prezzo: 19,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8.
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