Sinossi:
Premio Strega 1959. Don Fabrizio, principe di Salina,
all'arrivo dei Garibaldini, sente inevitaile il declino e la rovina della sua
classe. Approva il
matrimonio del nipote Tancredi, senza più risorse
economiche, con la figlia, che porta con sé una ricca dote, di Calogero Sedara,
un astuto borghese. Don
Fabrizio rifiuta però il seggio al Senato che gli viene
offerto, ormai disincantato e pessimista sulla possibile sopravvivenza di una
civiltà in decadenza
e propone al suo posto proprio il borghese Calogero Sedara.
Commento:
Sicilia. Basta anche solo pronunciare il nome di questa
terra per evocare luce, calore, passionalità, profumi e sapori inebrianti, ma
anche contraddizioni e misteri. “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
trabocca di tutto questo e molto di più. Ambientato nella Sicilia del 1860,
narra l’empasse storica scaturita dalla cacciata dei Borboni mediante un plebiscito,
e lo fa attraverso gli occhi nobili ma intelligenti e consapevoli di Don
Fabbrizio Falconeri, principe di Salina.
Apparentemente è proprio lui, con le sue vicende familiari,
il protagonista di questa storia; in realtà, però, la vera protagonista è la
Sicilia e con lei la sua gente e la gente di tutto il Sud, di allora e di ora,
impegnata a profondersi in dimostrazioni di magnificenza, buone creanze ed
impeti rivoluzionari che nascondono una ferrea volontà di impedire il
cambiamento e di auto conservarsi nell’orgoglio di una ricchezza finta e di
convinzioni effimere. Don Fabbrizio vede tutto questo, lo comprende e ne viene
sopraffatto perché, al contrario di chi viene da fuori con l’illusione del
cambiamento, lui sa che la Sicilia e i siciliani non vogliono cambiare: “tutto
cambia perché tutto resti com’è” è una delle sue frasi più celebri che ben
sintetizza questo pensiero. Un classico, questo, che con stile anticuato e
linguaggio barocco tratta tematiche di estrema attualità: l’incertezza per il
futuro, una classe politica dalla quale non si sa cosa aspettarsi, l’estrema
lotta di alcuni per mantenere certi status e di altri per guadagnarseli con
astuzia e ambizione. Sono temi che ritrovavamo nel 1860, negli anni 50 del
Novecento quando questo libro fu pubblicato ed anche oggi, a dimostrazione
estrema del principio espresso da Don Fabbrizio: tutto cambia affinché tutto
resti com’è. “Il Gattopardo”, nonostante i temi interessanti, non è una lettura
facile: personalmente l’ho trovato alquanto ostico, soprattutto nella parte
iniziale, ed ho ancora la sensazione forte di non averlo compreso fino infondo.
Tuttavia è evidente che si tratta di un classico della letteratura italiana la
cui importanza è pari all’attualità dei suoi contenuti, pertanto non posso che
consigliarne la lettura.
Opera recensita: “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di
Lampedusa
Editore: Feltrinelli, prima ed. 1959
Genere: letteratura italiana
Ambientazione: Sicilia
Pagine: 300
Prezzo: 25,00 € (Ed. Feltrinelli 2002)
Consigliato: sì
Voto personale: 8.
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