Sinossi:
A Giverny in Normandia, il villaggio dove ha vissuto e
dipinto il grande pittore impressionista Claude Monet, una serie di omicidi
rompe la calma della
località turistica. L'indagine dell'ispettore Sérénac ci
conduce a contatto con tre donne. La prima, Fanette, ha 11 anni ed è
appassionata di pittura.
La seconda, Stéphanie, è la seducente maestra del villaggio,
mentre la terza è una vecchia acida che spia i segreti dei suoi concittadini da
una torre.
Al centro della storia una passione devastante attorno alla
quale girano le tele rubate o perse di Monet (tra le quali le Ninfee nere che
l'artista avrebbe
dipinto prima di morire). Rubate o perse come le illusioni
quando passato e presente si confondono e giovinezza e morte sfidano il tempo.
L'intreccio è
costruito in modo magistrale e la fine è sorprendente,
totalmente imprevedibile. Ogni personaggio è un vero enigma. Un'indagine con un
succedersi di colpi
di scena, dove sfumano i confini tra realtà e illusione e
tra passato e presente. Un romanzo noir che ci porta dentro un labirinto di
specchi in cui sta
al lettore distinguere il vero dal falso.
Commento:
“Ninfee nere”… che dire di questo giallo francese intriso d’arte
e di cultura? Dirò che è davvero singolare, che è inconsueto e che non mi è
piaciuto.
Non è affatto brutto, intendiamoci! E’ solo che non mi ha catturata,
non mi ha colpita ed in alcuni punti l’ho trovato assurdamente banale e noioso.
Tutto ruota intorno al paesino di Giverny, alla pittura di Monet la cui
presenza ingombrante si avverte ancora, anche a distanza di oltre settant’anni.
Una serie di morti, tutte inspiegabili e tutte avvenute con lo stesso modus
operandi, scuotono la’ordinata routine del paese. C’è una donna, un’anziana
ombra nera, che vede e sa tutto, ma che sembra invisibile agli altri, tanto gli
occhi si sono abituati a vederla aggirarsi con passo claudicante per le strade
tanto conosciute. Quale sarà la chiave di questa storia? Dove porterà il nastro
argentato dei ricordi?
L’atmosfera chiusa del paesino di provincia che i tanti
turisti non riescono a portar via, la presenza di Monet e l’ombra della vecchia
signora, il concatenarsi degli eventi, la superficialità dell’ispettore… tutto
questo contribuisce a dare alle pagine un che di claustrofobico ed un senso di
catastrofe imminente e ineluttabile. Nonostante questo, però, la tensione non
aumenta quasi mai, è come se nulla svegliasse il lettore dal torpore sonnolento
del paese… e il finale, imprevisto ed inaspettato, non getta l’attesa chiarezza
sulla storia. Un'altra cosa, poi, non mi permette di dare un giudizio positivo
a questo giallo: a me piace – ma è solo questione di gusto personale – che alla
fine della lettura di un giallo/thriller il cerchio si chiuda, i pezzi del
puzzle si incastrino… qui, però, pur con tutto l’impegno e la condiscendenza
possibile, qualcosa proprio non torna.
Non consiglio né sconsiglio apriori questo libro… se
intravedete una minima possibilità che i “difetti” che io vi ho riscontrato
possano essere superati e che possa piacervi… dategli una chance. Io, dal canto
mio, mi terrò la mia perplessità.
Opera recensita: “Ninfee nere” di Michel Bussi
Editore: E/O, 2011
Genere: giallo
Ambientazione: Giverny-Normandia, Francia
Pagine: 394
Prezzo: 16,00 €
Consigliato: sì/no
Voto personale: 6.
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