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venerdì 18 maggio 2018

RECENSIONE: JEFFERY DEAVER - LA FINESTRA ROTTA


Sinossi:

Alice Sanderson viene trovata morta nel suo appartamento di Manhattan, la gola recisa, il quadro più prestigioso della sua collezione scomparso. Gli indizi

sulla scena del delitto conducono inequivocabilmente ad Arthur Rhyme, un uomo sposato che la vittima frequentava da poco. Ma non tutto, forse, è come sembra:

nella catena di omicidi che da qualche mese insanguina New York, le tracce raccolte dagli inquirenti hanno l'evidenza delle prove schiaccianti, un'evidenza

quasi sospetta. È Lincoln Rhyme, criminalista tetraplegico geniale e ribelle, a prendere in mano l'ultimo caso, per scagionare il cugino Arthur e ricomporre

i frammenti di una sciarada impenetrabile e crudele come il delitto perfetto. Le sue ricerche lo portano a indagare su alcune società che raccolgono vertiginose

quantità di dati sull'esistenza della gente comune. Perscoprire a sue spese che proprio nelle prove che inchiodano senza apparente i presunti colpevoli

si cela l'unico indizio sull'identità di un killer che conosce ogni dettaglio delle vite degli altri.

 

Commento:

Ottava indagine per Lincoln Rhyme e Amelia Sachs, stavolta alle prese con un killer apparentemente onnisciente, un “uomo che sa tutto”, un accumulatore. Il killer accumula di tutto, oggetti, trofei, ma soprattutto informazioni, dati di cui si serve per scegliere le sue vittime. A differenza dell’Orologiaio (chi ha letto il precedente volume della saga, “La luna fredda” sa chi è), questo killer non è altrettanto freddo ed imperturbabile: è preda di passione, ira, furia nonché di una sconfinata possessività verso le sue collezioni, i suoi “tesori” racchiusi nel suo “armadio. Saranno proprio questi sentimenti a fargli commettere degli errori. In questo thriller adrenalinico ed avvincente, Deaver ci porta a confrontarci con il mondo del data meaning, l’accumulo e la conservazione di dati su chiunque e su qualunque cosa, argomento attualissimo e spinoso anche e soprattutto oggi, a dieci anni dall’uscita del libro. Oltre alla trama ed all’argomento affascinante, questo thriller è interessante – come direbbe Mel Cooper – anche perché ci svela qualcosa in più sul passato di Rhyme prima dell’incidente: una delle vittime indirette del killer è, infatti, un cugino del criminalista. Incalzante, intricato, dettagliatissimo come tutti i thriller di Deaver, “La finestra rotta” è un’ottima lettura e si colloca abbastanza in alto nella lista delle mie personali preferenze fra i volumi del ciclo di Lincoln Rhyme. Perciò… ovviamente consigliato, come tutta la serie.

 

 

 

Opera recensita: “La finestra rotta” di Jeffery Deaver

Editore: Rizzoli, 2008

Genere: thriller

Ambientazione: New York

Pagine: 576

Prezzo: 12,00 €

Consigliato: sì

Voto personale: 9.

 

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