Sinossi:
Alice Sanderson viene trovata morta nel suo appartamento di
Manhattan, la gola recisa, il quadro più prestigioso della sua collezione
scomparso. Gli indizi
sulla scena del delitto conducono inequivocabilmente ad
Arthur Rhyme, un uomo sposato che la vittima frequentava da poco. Ma non tutto,
forse, è come sembra:
nella catena di omicidi che da qualche mese insanguina New
York, le tracce raccolte dagli inquirenti hanno l'evidenza delle prove
schiaccianti, un'evidenza
quasi sospetta. È Lincoln Rhyme, criminalista tetraplegico
geniale e ribelle, a prendere in mano l'ultimo caso, per scagionare il cugino
Arthur e ricomporre
i frammenti di una sciarada impenetrabile e crudele come il
delitto perfetto. Le sue ricerche lo portano a indagare su alcune società che
raccolgono vertiginose
quantità di dati sull'esistenza della gente comune.
Perscoprire a sue spese che proprio nelle prove che inchiodano senza apparente
i presunti colpevoli
si cela l'unico indizio sull'identità di un killer che
conosce ogni dettaglio delle vite degli altri.
Commento:
Ottava indagine per Lincoln Rhyme e Amelia Sachs, stavolta
alle prese con un killer apparentemente onnisciente, un “uomo che sa tutto”, un
accumulatore. Il killer accumula di tutto, oggetti, trofei, ma soprattutto
informazioni, dati di cui si serve per scegliere le sue vittime. A differenza
dell’Orologiaio (chi ha letto il precedente volume della saga, “La luna fredda”
sa chi è), questo killer non è altrettanto freddo ed imperturbabile: è preda di
passione, ira, furia nonché di una sconfinata possessività verso le sue
collezioni, i suoi “tesori” racchiusi nel suo “armadio. Saranno proprio questi
sentimenti a fargli commettere degli errori. In questo thriller adrenalinico ed
avvincente, Deaver ci porta a confrontarci con il mondo del data meaning, l’accumulo
e la conservazione di dati su chiunque e su qualunque cosa, argomento
attualissimo e spinoso anche e soprattutto oggi, a dieci anni dall’uscita del
libro. Oltre alla trama ed all’argomento affascinante, questo thriller è
interessante – come direbbe Mel Cooper – anche perché ci svela qualcosa in più
sul passato di Rhyme prima dell’incidente: una delle vittime indirette del killer
è, infatti, un cugino del criminalista. Incalzante, intricato, dettagliatissimo
come tutti i thriller di Deaver, “La finestra rotta” è un’ottima lettura e si
colloca abbastanza in alto nella lista delle mie personali preferenze fra i
volumi del ciclo di Lincoln Rhyme. Perciò… ovviamente consigliato, come tutta
la serie.
Opera recensita: “La finestra rotta” di Jeffery Deaver
Editore: Rizzoli, 2008
Genere: thriller
Ambientazione: New York
Pagine: 576
Prezzo: 12,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 9.
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