Sinossi:
In una cittadina del
"profondo" Sud degli Stati Uniti l'onesto avvocato Atticus Finch è
incaricato della difesa d'ufficio di un "negro" accusato di violenza
carnale; riuscirà a dimostrarne l'innocenza, ma l'uomo sarà ugualmente
condannato a morte. La vicenda, che è solo l'episodio centrale del romanzo, è
raccontata dalla piccola Scout, la figlia di Atticus, un Huckleberry in
gonnella, che scandalizza le signore con un linguaggio non proprio ortodosso,
testimone e protagonista di fatti che nella loro atrocità e violenza non
riescono mai a essere più grandi di lei. Nel suo raccontare lieve e veloce,
ironico e pietoso, rivive il mondo dell'infanzia che è un po' di tutti noi, con
i suoi miti, le sue emozioni, le sue scoperte.
Commento:
Avevo cominciato a leggere questo libro tante volte, ma non
ero mai riuscita ad andare al di là delle primissime pagine. Ora che sono
riuscita a concludere la lettura, mi accorgo che l'unico, piccolo gap di
"Il buio oltre la siepe" è proprio un inizio poco accattivante: se si
supera la fase di avvio (lento) della storia, la lettura diventa rapida,
agevole ed appassionante. Harper Lee ci racconta, con gli occhi e con la voce
di una bambina, il pregiudizio raziale nell'Alabama degli anni Trenta e
Quaranta. Quando suo padre, il retto e rispettato avvocato Atticus Finch,
assume la difesa di un nero accusato di aver violentato una giovane donna
bianca, la cittadina in cui i Finch vivono si rivolta – più o meno tacitamente –
contro Atticus e la sua famiglia. La situazione non cambia, anzi precipita,
quando in un processo pieno di spettacolarizzazione Atticus riesce a dimostrare
l'innocenza dell'uomo: il padre dell'accusatrice, un bianco violento che vive del
sussidio, minaccia di vendicarsi e per poco non ci sarebbe riuscito, se…
Ho sempre sentito lodi sperticate su questo libro, ne ho
sempre sentito parlare come di un capolavoro; tuttavia, quando mi sono fermata
a pensare ad un giudizio globale, in un primo momento non mi è parso che fosse
così… "bello, per carità, ma i capolavori sono altri", ho pensato.
Poi, riflettendo meglio, ho capito il mio errore: non si può guardare a questo
libro nell'ottica oggi, A.D. 2018, con tante letture fatte sul tema; bisogna
pensarlo nel periodo in cui è stato pubblicato, gli anni Sessanta, e allora gli
si darà tutt'altra connotazione.
"Il buio oltre la siepe" è stato un libro
innovatore perché ha raccontato l'ingiustizia nel modo più semplice, che anche
un bambino può capire. In questo senso, sì, è decisamente un capolavoro!
Opera recensita: "Il buio oltre la siepe" di
Harper Lee
Editore: Feltrinelli, prima ed. 1960
Genere: narrativa americana
Ambientazione: Stati Uniti
Pagine: 304
Prezzo: 9,50 €
Consigliato: sì
Voto personale: 9.
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