Sinossi:
Questa è la storia di una
ragazza che aveva un sogno, lo ha realizzato, però poi non è felice come
credeva. Ma andiamo con ordine. Marisa viene dal Sud. Il Sud vero però, non
quello di tarantelle e "deliziosi spaghetti ai ricci di mare" che si immaginano
i milanesi. Il suo è un Sud di superstizioni, chiusure, ricatti morali e sensi
di colpa coltivati con cura fin da bambini. E certi pesi, per quanto lontano tu
possa volare, te li senti sempre appiccicati addosso. La passione per la musica
porta Marisa a Roma, dove vive assieme al fidanzato Tano una vita che più che
alla Bohème somiglia a un musicarello di Gianni Morandi. Come in un film poi
arriva il successo, i soldi, i fan. Ma anche le incomprensioni, le delusioni,
la solitudine. L'amara consapevolezza che non basta realizzare un sogno per
essere felici. Per fortuna che Marisa ha una marcia in più, un modo tutto
originale di guardare il mondo. Cantante e personaggio televisivo, con questo
suo romanzo di esordio Arisa dimostra la freschezza e l'ironia che l'hanno resa
celebre. La storia di Marisa, chiaramente fitta di spunti autobiografici,
diventa così anche una parabola sulla difficoltà di trovare una propria strada,
una propria dimensione, un posto, grande o piccolo, in cui essere finalmente
felici.
Commento:
Beh… non c'è molto da dire
su questo libro… è una lettura scorrevole, di intrattenimento, di evasione. Non
aggiunge né toglie niente a ciò che sapevamo su Arisa, sulla precarietà del
mondo d'oggi, specie per i giovani e specie per il mondo dello spettacolo; non
aggiunge molto neanche su quello che sappiamo del Sud noi meridionali, per la
verità. Ci sono, è innegabile, molte cose vere in queste pagine, ma in sostanza
non è questo il libro che vi farà conoscere meglio il Sud, i giovani che
emigrano per fare fortuna e qualche volta ci riescono, la birra tedesca o le
colazioni internazionali. Però, a suo modo, in modo leggero come alcune sue
canzoni, Arisa ci fa riflettere sulla società di oggi, sulla vita che tanti di
noi conducono e su quella che immaginano di condurre, salvo poi voler tornare
indietro se, per caso o per fortuna, riescono a raggiungerla. Lettura
d'evasione, ripeto, per passare poche ore senza fatica, ma portandosi comunque
dietro qualcosa a cui pensare.
Opera recensita: "Il
paradiso non è un granché. Storia di un motivetto orecchiabile" di Arisa
Editore: Mondadori, 2012
Genere: narrativa italiana
Ambientazione: San
Giovanni al Monte-Roma-Milano-Berlino
Pagine: 171
Prezzo: 16,00 €
Consigliato: sì/no
Voto personale: 7.
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