Sinossi:
Sulla strada
che dal piccolo villaggio di Shadbagh porta a Kabul, viaggiano un padre e due
bambini. Sono a piedi e il loro unico mezzo di trasporto è un carretto rosso,
su cui Sabur, il padre, ha caricato la figlia di tre anni, Pari. Sabur ha
cercato in molti modi di rimandare a casa il figlio, Abdullah, senza riuscirci.
Il legame tra i due fratelli è troppo forte perché il ragazzino si lasci
scoraggiare. Ha deciso che li accompagnerà a Kabul e niente potrà fargli
cambiare idea, anche perché c'è qualcosa che lo turba in quel viaggio, qualcosa
di non detto e di vagamente minaccioso di cui non sa darsi ragione. Ciò che
avviene al loro arrivo è una lacerazione che segnerà le loro vite per sempre.
Attraverso generazioni e continenti, in un percorso che ci porta da Kabul a
Parigi, da San Francisco all'isola greca di Tinos, Khaled Hosseini esplora con
grande profondità i molti modi in cui le persone amano, si feriscono, si
tradiscono e si sacrificano l'una per l'altra. Seguendo i suoi personaggi e le
ramificazioni delle loro vite e delle loro scelte, la storia si snoda in un
quadro sempre più ampio e carico di emozioni da cui il lettore resta totalmente
catturato. Un grande romanzo che si inserisce perfettamente nel solco già
tracciato dai suoi romanzi precedenti, Il cacciatore di aquiloni e Mille
splendidi soli.
Commento:
Visti i precedenti due
capolavori, questo terzo libro di Hosseini mi è sembrato meno bello.
Intendiamoci, stiamo parlando comunque di alti livelli narrativi e le qualità
di Hosseini come scrittore sono indiscutibili; tuttavia questo libro mi è
sembrato troppo frammentato, nel tempo, ma soprattutto nello spazio. Hosseini
dimostra una notevole padronanza dei luoghi che descrive e riesce a calare i
personaggi al loro interno in modo perfetto. Ma nel complesso il romanzo può
sembrare un po scoordinato, troppo ramificato rispetto alla storia principale.
Resta indubbiamente un buon libro, da leggere d'inverno, davanti a una buona
tazza di tè bollente!
Opera recensita: "E
l'eco rispose" di Khaled Hosseini
Editore: Piemme, 2014
Genere: narrativa
straniera
Pagine: 480
Consigliato: sì/no
Voto personale: 7,5
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