Sinossi:
Il pittore Basil Hallward ha
ritratto il giovane Dorian Gray, di eccezionale fascino. Questi, ossessionato
dall'idea di invecchiare e perdere la sua avvenenza ottiene, grazie a un
sortilegio, che ogni segno che il passare del tempo e i vizi potrebbero lasciare
sul suo viso compaiano solo sul ritratto. Avido di piaceri e sregolatezze, si
abbandona agli eccessi e ai delitti più sfrenati senza che nulla del suo
splendore vada perduto. Il volto del ritratto si trasforma così nell'atto di
accusa più spietato per Dorian che, al colmo della disperazione, lo squarcia
con una pugnalata. Ma è lui a cadere morto. Le fattezze del ritratto tornano
quelle del giovane puro di un tempo, mentre a terra giace un vecchio ripugnante.
Commento:
Quando si dice "Il
fascino del mistero"… Leggere Il ritratto di Dorian Gray è un'esperienza
singolare e bellissima: i contrasti intrinseci nel romanzo sono, da soli, un
valido motivo per leggerlo. In particolare, il fascino che avvince in queste
pagine è nel modo in cui Wilde ha saputo fondere una pletora di personaggi disdicevoli
– si salvano solo il pittore Basil Hallward e Sibil Vane – con uno stile
elegante ed una forma eccelsa. Non si riesce ad indignarsi per il cinismo e
l'egoismo di Lord Wotton perché si viene rapiti dal modo così naturale ed al
contempo così artificioso di Wilde di porre domande, enunciare teorie su
questioni esistenziali su cui tutti ci interroghiamo prima o poi nella vita… e
poi lanciare dardi infuocati a destra e a manca con savoir faire da gentelman
perfetto. L'antefatto è noto: il giovane e bellissimo Dorian viene ritratto dal
pittore Hallward che lo adora e, nel vedere la propria bellezza è così colpito
da sperare ad alta voce – spinto dagli elogi dell'infido Lord Henry Wotton – di
non perdere mai la giovinezza. Egli dichiara che darebbe qualunque cosa perché
fosse il ritratto a farsi carico degli anni e della vecchiaia… persino l'anima…
e viene preso in parola. La sua anima, progressivamente sempre più nera, si
mostra nel ritratto che diventa ripugnante mentre, col passare degli anni, il
suo proprietario resta lindo, innocente e fresco esternamente tanto quant'è
corroso e lercio dentro. Una storia accattivante, piena di simbolismi, quesiti
espressi e non espressi su cui riflettere… probabilmente non sarei d'accordo
con alcune idee di Wilde, specie con molte di quelle espresse così
saccentemente da Henry Wotton, ma il romanzo è in sé una sfida ad ogni mente
che ami essere stimolata. Se poi aggiungiamo che stilisticamente è un gioiello
di maestria e tecnica espositiva… è una lettura imperdibile!
Opera recensita: "Il
ritratto di Dorian Gray" di Oscar Wilde
Editore: vari, prima ed. 1890
Genere: letteratura inglese
Ambientazione: Inghilterra
Pagine: 312 (ed. Garzanti)
Prezzo: 9,90 € (ed. Garzanti)
Consigliato: sì
Voto personale: 9.
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