Sinossi:
Uno scuola-bus che trasporta otto bambine sordomute e le
loro due insegnanti viene preso in ostaggio da tre pericolosi uomini appena
fuggiti di prigione.
Rifugiatisi in un macello abbandonato il capo degli evasi,
l'omicida Lou Handy, annuncia che ucciderà un ostaggio ogni ora se le sue
richieste non saranno
soddisfatte. Con una serie di trattative estenuanti Arthur
Potter, agente dell'FBI incaricato a negoziare il rilascio, ingaggia con il
sadico Handy una
partita psicologica all'ultimo respiro nel corso di 12 tese
e spasmodiche ore. Potter cerca di immedesimarsi nel pericoloso assassino, fino
a pensare con
la sua testa...
Commento:
Semplicemente favoloso. Un Thriller con la T maiuscola,
tutto suspense, azione, pianificazione, colpi di scena. Tutto comincia quando,
lungo la strada per Topeka, lo scuolabus con a bordo otto giovani studentesse
sordomute e le loro due insegnanti incrocia un incidente: gli occupanti di un’auto
lungo la strada sembrano aver decisamente bisogno d’aiuto. Quando la ragazza
più grande e le due insegnanti scendono dal bus, però, ancora non sanno che ad
aspettarle, oltre ai feriti, ci sono tre pericolosi malviventi appena evasi di
prigione. I tre uomini sequestrano l’autobus e rinchiudono le occupanti in un
mattatoio abbandonato, grande e fetido, dove comincia una battaglia di nervi,
estenuante e pericolosissima, fra sequestratori, ostaggi e forze di polizia. L’agente
incaricato di negoziare con Lou Handy, il freddo capo dei sequestratori, è l’anziano
Arthur Potter, personaggio con pregi e difetti con il quale è difficile non
fraternizzare. Potter è abile, è “l’orgoglio del FBI”, ma deve lottare non solo
con chi è dentro il mattatoio, ma anche con le forze contrastanti fra coloro
che dovrebbero essere suoi alleati. Nulla, in questa storia, è definito;
nessuno può sapere quanto durerà la trattativa e come si evolverà. In un crescendo
di suspense e adrenalina, la storia si dipanerà con risvolti inaspettati ed un
finale impensabile.
Ora, cosa si può dire di questo libro al di là della trama?
Certo si può dire che Deaver studia, non pecca mai di approssimazione o
faciloneria: quando prendi in mano un suo thriller sai già che a fine lettura
avrai a disposizione vagonate di informazioni sul tema di fondo e di certo ne
saprai qualcosa in più. Poi – ma chi come me è un suo lettore assiduo lo sa già
– Deaver sa dosare la tensione: è un mago nel farci sospirare di sollievo e, un
attimo dopo, farci balzare dalla sedia. E poi chi legge Deaver sa anche che mai,
proprio mai, si potrà mettere la parola fine a un suo thriller prima di aver
girato l’ultima pagina: fino all’ultima riga ci si potrà sempre aspettare
qualche sorpresa.
Originale, sorprendente, avvincente, un thriller che è
insieme azione e fine ragionamento, in pieno stile Deaver. Lettura consigliata
a chi ama il brivido ed è disposto a lasciarsi condurre, senza dare mai niente
per scontato.
Opera recensita: “Il silenzio dei rapiti di Jeffery Deaver
Editore: Sonzogno-Bur, prima ed. 1995
Genere: thriller
Ambientazione: Kansas, Stati Uniti
Pagine: 432 (Ed. Bur 2013)
Prezzo: 9,90 € (Ed. Bur 2013)
Consigliato: sì
Voto personale: 9.
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