Sinossi:
Pubblicato negli Stati Uniti nel 1957, Il commesso è
considerato da molti il capolavoro di Bernard Malamud. La
storia è quella di Morris Bober, umile commerciante ebreo che nel cuore di
Manhattan conduce una vita misera e consumata dagli anni, e di Frank Alpine, un
ladruncolo di origini italiane, deciso a riscattarsi e diventare un uomo onesto
e degno di stima, aiutando Morris al negozio. Tuttavia il giovane Frank non
resisterebbe dietro al bancone, sempre più assediato dalla concorrenza, se non
si innamorasse di Helen, la figlia di Morris. La vicenda è straordinariamente
intrecciata intorno alle emozioni, ai segreti, al destino di queste tre
esistenze. Il ritmo quasi ipnotico della narrazione, la capacità di attenzione
al dettaglio, lo stile limpido e ironico regalano al romanzo quell’atmosfera
inconfondibile, a metà fra il tragico e il comico, che rende affascinante la
narrativa di Malamud.
Con una
prefazione inedita di Marco Missiroli.
Commento:
Per anni, sul bellissimo forum letterario online che
frequento, ho sentito parlare di Bernard Malamud, elogiare Bernard Malamud,
consigliare Bernard Malamud. E mi chiedevo: cos'avrà di così speciale
quest'autore non famoso ma su cui non ho ancora mai letto una sola critica
negativa? Tra l'altro era un autore ebreo, cosa che me lo rendeva ancor più
appetibile… insomma, Malamud mi attirava, mi chiamava da tempo. Tra i vari
titoli c'era questo "Il commesso" che saltava sempre all'occhio,
così, rinfrancata dalla calma settembrina e libera dalla frenesia estiva, ho
deciso di leggerlo… e ho scoperto cosa rende Malamud un autore così amato: è un
narratore bravissimo, racconta con semplicità una storia in realtà intricata; affronta
le emozioni, i sentimenti, le ansie e le passioni umane con grande tatto e
rispetto, ma soprattutto, io l'ho trovato molto ma molto rassicurante. Non ci
si staccherebbe mai dalle pagine perché la prosa di Malamud trascina il lettore
dentro la storia, dentro la vita dei personaggi e lo fa senza clamori, senza
sensazionalismi o colpi di scena, proprio come accade nella vita di ogni
giorno. Il commesso racconta la conoscenza apparentemente fortuita tra l'ebreo
Morris Bober – droghiere, proprietario di una cupa botteguccia in difficoltà
per la concorrenza e i pochi affari – e Frank Alpine, giovane, intraprendente e
inquieto vagabondo e ladruncolo di origine italiana. Un bel giorno, chissà come
e chissà perché, Frank si trova nei pressi del negozio di Bober proprio quando
questi, reduce da un incidente, ha bisogno d'aiuto. Da quel momento Frank
comincia ad imporre la sua presenza, a rendersi utile con piccoli lavori, a
chiedere espressamente di lavorare, ad offrire il suo aiuto, finché Morris, un
po' per bisogno un po' per pietà, lo lascia fare il commesso. Da qui in poi
vedremo crescere questo ragazzo che nella vita ha sbagliato tanto, lo vedremo
fare ammenda, innamorarsi, aiutare, prodigarsi, soffrire, cercare di diventare
un uomo onesto, provare con tutto se stesso a cambiare vita. E si snoda così il
parallelo tra le vicende di Frank e quelle della famiglia Bober che sono,
inevitabilmente, inestricabilmente legate. Un romanzo bellissimo, imperneato
sulle emozioni, sulla sofferenza e la volontà di farcela, sulla rassegnazione e
la bontà d'animo. Un ottimo punto di partenza per conoscere un autore che, ora
ne sono sicura, mi riserverà ancora storie memorabili.
Opera recensita: "Il commesso" di Bernard Malamud
Editore: Minimum Fax, prima ed. originale 1957
Genere: letteratura straniera
Ambientazione: Stati Uniti
Pagine: 325
Prezzo: 15,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 9.
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