Sinossi:
Per tutta la
vita hai finto di avere una vita perfetta, e in questo sforzo ti sei
dimenticato di vivere davvero. Poi è arrivata Peggy, e d'un tratto hai capito
che non è mai troppo tardi per cominciare. Gli appartamenti delle persone morte senza nessuno accanto
hanno un odore particolare, quello della solitudine. Andrew lo sa bene: è un
funzionario del Comune di Londra incaricato di rintracciare i parenti delle
persone che muoiono sole. Spesso è l'unico presente ai loro funerali. Ma almeno
a casa ha una famiglia ad aspettarlo, o cosí credono i suoi colleghi. In realtà
l'unica cosa che lo aspetta sono i suoi trenini elettrici. Al colloquio per
l'assunzione Andrew ha mentito, e da allora è incastrato nella sua bugia, al
punto che ci crede un po' anche lui. Ma a volte basta poco per mandare in crisi
l'equilibrio di un'esistenza intera, come l'arrivo di una nuova collega. Di
fronte al turbinio di allegria e libertà di Peggy, Andrew si ritrova spiazzato,
con le spalle al muro. Di colpo si accorge che prendersi il rischio di vivere
vale la pena.
Commento:
Andrew ha più di
quarant'anni, ma ha le insicurezze di un ventenne: la sua vita, le sue
esperienze arrivano fino agli anni dell'università, non che prima di allora
fosse un viveur, ma da quel momento non c'è più nulla di nuovo, stimolante,
cambiato nella sua vita a parte il lavoro. Andrew lavora all'ufficio pratiche
mortuarie del Comune di Londra, ha il compito di ispezionare le case delle
persone morte senza nessuno accanto, alla ricerca di denaro per le spese del
funerale e di contatti nascosti, familiari o amici, affinché il defunto non si
ritrovi completamente solo al momento delle esequie. Ache se non è previsto dal
contratto, oltre alla cura e al rispetto che mette nelle sue ispezioni, Andrew
è solito assistere alle cerimonie funebri dei morti con cui viene a contatto
per lavoro e spesso si ritrova l'unico partecipante a cerimonie sonnolente e
altrimenti deserte. Ha un capo e due colleghi che non stima e da cui non è esattamente
ben visto; ha una famiglia composta dalla moglie Diane e da due figli… o
almeno, così ha detto al suo capo al momento del colloquio di lavoro. In quel
momento questa bugia, quest'invenzione, gli aveva dato sollievo e un entusiasmo
primordiale, un senso di avventura che dopo tanto tempo aveva risvegliato la
sua immaginazione. Ben presto, però, la bugia è diventata troppo grossa e, pur
non sapendo come fare, Andrew sente il
bisogno di troncare quella farsa. Questo bisogno coincide con l'arrivo al
lavoro di Peggy, la nuova collega che lo affianca nelle ispezioni. I due si
trovano inaspettatamente molto bene insieme: Peggy è dinamica, assertiva, propositiva,
solare, nonostante abbia anche lei le sue gatte da pelare. È la cosa più simile
a un'amica che Andrew ha da tanto tempo… da quel giorno in cui… E mentre
l'affiatamento cresce, a Andrew non basta più la sua bugia patetica, non basta
più stare ad ascoltare Ella Fitzgerald costruendo i suoi trenini elettrici.
Comincia ad uscire sempre di più dalla sua zona di sicurezza, ricomincia finalmente
a vivere… e la bugia pesa sempre di più. Il bivio è dietro l'angolo: affrontare
le conseguenze della menzogna oppure perdere tutto, anche la stima di se
stesso. Una lettura gradevole, sobria, per riflettere e qualche volta
sorridere. Consigliato.
Opera recensita:
"Qualcosa per cui vivere" di Richard Roper
Editore: Einaudi, 2020
Genere: narrativa inglese
Ambientazione: Inghilterra
Pagine: 352
Prezzo: 18,50 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8.
Io mi sono innamorata di questo libro
RispondiEliminaCiao Federica, grazie! In effetti è un libro molto bello. Se ti piacciono i libri "Feel good" come questo, ti consiglio Cambiare l'acqua ai fiori di Valerie Perrin. L'ho recensito qualche mese fa, magari, se non l'hai già letto, potrebbe piacerti.
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