Sinossi:
«Cominciai a scrivere a mia
moglie dopo che aveva del tutto smesso di amarmi». Cosí si apre questo romanzo,
in cui Milo, sposato con Nadia da quindici anni, si è accorto che lei non lo
desidera piú: non lo guarda, non lo ascolta, non condivide quasi nulla di sé.
Sembra essersi spenta. Come a volte capita nelle coppie, resta con lui per
inerzia, per dipendenza, o per paura. Quanti si arrendono all’idea che il
matrimonio non possa diventare che questo? Milo no, non si arrende. Continua ad
amare perdutamente sua moglie, e non sopporta di non ritrovare piú nei suoi
occhi la ragazza che aveva conosciuto. Vorrebbe che fosse ancora innamorata,
curiosa, vitale, semplicemente perché lei se lo merita. Ecco perché un giorno
le scrive fingendosi un altro. Inaspettatamente, lei gli risponde, dando inizio
a una corrispondenza segreta. In quelle lettere, sempre piú fitte e intense,
entrambi si rivelano come mai prima. Pian piano Milo vede Nadia riaccendersi,
ed è felice, ma anche geloso. Capisce di essere in trappola. Come può salvarsi,
se si è trasformato nel suo stesso avversario?
Commento:
Milo e Nadia non comunicano,
lei lo tollera appena, lui non ha mai smesso di amarla. La ama di un amore
protettivo, avvolgente, adorante, totale. Ma lei è totalmente assorbita dal romanzo
lunghissimo che sta scrivendo da anni, è sempre più lontana, sempre più
distante. Milo soffre, non sa come riportarla a sé, come ritrasformare la
cenere in amore. Poi gli viene l'idea. La storia tra Milo e Nadia era
cominciata in quinta liceo, con due ragazzi sconosciuti e una scritta su un
banco: due parole, "Chi sei?"; era proseguita fino all'ultimo giorno
di scuola, era annegata nella lucida pulizia di quello stesso banco e nella
distanza della non conoscenza; poi i meandri della vita avevano riportato
quelle due anime l'una davanti all'altra e… e ora Milo capisce che, dopo
quindici anni di matrimonio, dopo essersi divisi le imperfezioni e le paranoie,
lui e Nadia devono tornare a conoscersi… e devono farlo scrivendo, come la
prima volta. Così finge di essere un altro uomo. E scrive a Nadia, le rivela le
sue paure, ne scopre i desideri… ma sarà la strada giusta? Milo non lo sa e la
distanza non accenna a diminuire…
Matteo Bussola, con lo
sguardo sensibile e attento che abbiamo imparato a conoscere in ogni suo
scritto, indaga un tema scivoloso come le relazioni di coppia, l'amore, il
matrimonio, la famiglia, restituendoci una quotidianità normale, afflitta dal
logorio del tempo e dal cristallizzarsi solo apparente dei sentimenti che
finiscono, in realtà, per sfaldarsi se non curati, alimentati, coltivati. Ma
queste pagine intimiste e introspettive - che ci rivelano una scrittura più
matura e volta colpire in profondità più che a stupire con esplosioni di parole
– ci mostrano anche che non tutto è perduto e che da una crisi può arrivare anche
una riscoperta di sé e dell'altro e, perché no, una liberazione.
- Opera recensita: "L'invenzione di noi
due" di Matteo Bussola
Editore: Einaudi, 2020
Genere: narrativa italiana
Ambientazione: Verona
Pagine: 216
Prezzo: 17,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8.
Nessun commento:
Posta un commento